domenica, Maggio 5, 2024
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Garda e Brenzone replicano a Malcesine sull’inutilità dei fuochi d’artificio. «Servono a richiamare gente ma anche la cultura va tutelata»

«Senza i botti non è vera festa»

La polemica, o meglio la miccia, l’ha accesa Ferdinando Sbizzera assessore al bilancio di Malcesine. «I fuochi d’artificio? Questi sì che sono soldi buttati al vento», ha commentato l’esponente politico dell’alto lago nel difendersi dall’interrogazione consiliare firmata dal rappresentante di minoranza Matteo Seppi contrario ai cento milioni di vecchie lire spesi dal Comune per un’opera di Novello Finotti. Scultura, «Donna a tartaruga con serpentello», che la Giunta retta da Giuseppe Lombardi ha acquistato dal noto artista di Sommacampagna per dare una immagine di qualità al paese e offrire un punto di richiamo per il turista in visita alla «perla del lago». Una decisione aperta ai giudizi più disparati, la riprova le polemiche emerse, che rimane comunque rispettabile e nello stesso tempo opinabile come d’altronde la volontà dei Comuni d’investire cospicue somme di bilancio nei fuochi pirotecnici. «Certo se pensiamo alla gente che nel mondo muore di fame ci troviamo di fronte a spese superflue», afferma con animo aperto a grandi orizzonti l’assessore al turismo di Garda Antonio Pasotti. «Calando invece la discussione nell’ambito delle manifestazioni si tratta di una promozione inevitabile se non indispensabile. Non si può terminare un grande evento, una sagra, senza i tradizionali fuochi d’artificio: da soli hanno il potere di richiamare la massa di gente che in attesa dei botti consuma nei bar, nei ristoranti, fa spesa nelle bancarelle. In due parole: crea indotto». Comune di Garda che nel corso dell’ultimo anno ha «fumato» circa quaranta milioni in fuochi d’artificio. «Soldi ben spesi», precisa Davide Bendinelli sindaco del centro benacense e assessore provinciale al turismo. «Nei paesi a vocazione turistica è giusto investire in questo settore perché s’innesca un indotto diretto. Senza parlare della pubblicità nei giorni precedenti alla manifestazione. Difficile pensare ad un palio dell’Assunta (15 agosto ndr) senza i tradizionali botti che richiamano in paese migliaia e migliaia di persone». «A scanso d’equivoci vorrei precisare», continua il primo cittadino di Garda, «che a Malcesine hanno fatto bene ad acquistare la scultura di Novello Finotti: hanno arricchito il patrimonio comunale dal punto di vista culturale. Se potessi, se il bilancio me lo permettesse, farei entrambe le cose: fuochi d’artificio e opere d’arte. Intanto per il 2003 abbiamo intenzione di affidare l’incarico al maestro Toni Fertonani per dipingere un murales nella sala civica». Un artista che nel 1988 ha arricchito e dato valore alla parete della sala consigliare del municipio di Brenzone. «E’ stata una brillante idea dei miei predecessori nell’ambito della ristrutturazione del municipio», fa presente il sindaco Giovanni Zappalà che tra un’opera d’arte e i fuochi d’artificio non ha dubbi. «Opterei per la prima soluzione. La statua rimane i fuochi durano lo spazio di quindici minuti. Il nostro Comune non spende comunque un solo euro per i botti. E’ il comitato feste che con l’incasso delle sagre decide d’investire nei fuochi d’artificio». Giochi pirotecnici che non mancheranno un po’ ovunque a Capodanno, in particolare sulla Riviera degli Olivi. Soprattutto a Garda, belli e interminabili come sempre. Tanto, grazie all’accordo di programma per Natale tra gli Olivi a Garda, paga la Regione.

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