domenica, Gennaio 26, 2025
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Cresce l’attenzione dopo il convegno di Desenzano. L’idea è inserirle nell’elenco mondiale dei siti di grande valore

Serve un piano di settore per la tutela delle limonaie

Un impegno a tenere viva «l’attenzione sulle limonaie gardesane» giunge all’indomani del convegno tenutosi a Desenzano per iniziativa della Commissione Pari Opportunità e del Comune di Desenzano. Una sollecitazione, come rivela Maria Ida Germontani, presidente del Consiglio comunale di Desenzano, voluta da tutti i partecipanti della tavola rotonda del convegno perchè «tutte le amministrazioni e le istituzioni prendano, per quanto di loro competenza, urgenti iniziative per la tutela, la conservazione e la valorizzazione delle limonaie gardesane». Le autorità, inoltre, dovranno «promuovere e finanziare un piano di settore per le limonaie finalizzato alla definizione di strumenti normativi, alla realizzazione di progetti esemplari, alla definizione di linee guida e di criteri di intervento e di gestione, alla realizzazione di un Ecomuseo del paesaggio delle limonaie». E, infine, «tener viva l’attenzione sulle limonaie gardesane attraverso convegni, incontri, manifestazioni, mostre atti a sollecitare tali interventi e di predisporre l’opportuna documentazione per inserire questo paesaggio nell’elenco dell’Heritage at risk compilato dall’Icomos o nella World Monuments List of 100 Most Endangered Sites (la lista mondiale dei siti di grande valore) e di verificare la possibilità disegnalarlo agli organi competenti per il suo inserimento nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco». Ricordiamo che in quest’ultima prestigiosa lista fanno parte le incisioni rupestri di Capo di Ponte. In effetti, le limonaie del Garda rappresentano un sistema di colture e di architetture unico al mondo. Lo stato di degrado in cui molte di esse si trovano ha fatto così scattare l’allarme anche se va riconosciuto, per dovere d’informazione, che la Comunità montana molto ha fatto e continua a fare sulla strada della loro tutela e valorizzazione. Il rischio, in ogni caso, di vedere le limonaie del Garda «riconvertite» in operazioni urbanistiche non proprio cristalline esiste. Non sono mancati gli esempi. Come quello in cui un ex assessore regionale della Lombardia venne indagato, assieme ad operatori gardesani, di avere in qualche modo edificato in una limonaia.

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