mercoledì, Maggio 15, 2024
No menu items!
HomeAttualitàSessanta foto d’autore
Borghi e vie sconosciute immortalata in un clic tutta la magia del Garda. Terza opera di Giorgini, re dello scatto

Sessanta foto d’autore

È stato Romano Bracalini, noto gornalista Rai di Milano, a presentare la nuova fatica fotografica di Mario Giorgini, ovvero il nuovo libro di immagini fotografiche «Lazise, amore e arte». Di fronte ad un pubblico attento ed interessato, Romano Bracalini ha esordito con il dire che il «paparazzo» Giorgini è un umo che si è fatto tutto da solo, ma che la sua arte è un’arte autentica e piena di sentimento e di vita. Giorgini ha iniziato appunto la sua carriera di fotografo con la Dolce Vita e divenne subito amico di avventure di Marcello Mastroianni. Un vero fotoreporter d’assalto che dopo Roma ha voluto tentare l’avventura di Venezia. E proprio alla Biennale del cinema ha fatto centro. Ha immortalato i migliori soggetti del Jet set guadagnandosi la loro simpatia e la loro stima quale fotografo di talento. «Trascorsa quella stagione», ha proseguito Bracalaini, «Giorgini si è trasferito sul lago di Garda e qui ha trovato, principalmente a Sirmione, un suo vero habitat e nuovi stimoli per la sua professione. Ha lasciato la corsa verso gli artisti e la gente del bel mondo per dedicarsi al paesaggio ed alla bellezza naturale del lago. Migliaia le sue foto, con i suoi tramonti, i suoi riflessi, la meraviglia del lago, nella sua interezza, nei suoi momenti più belli, senza la presenza dell’uomo e del frenetico turismo. Giorgini ha scattato scorci meravigliosi che anche i residenti non riescono ad individuare a prima vista. Nei suoi scatti, eseguiti all’alba o al tramonto», ha proseguito Bracalini, «si ritrova l’autenticità del borgo, della sua vita, della sensibilità della sua gente, degli attimi più vivi e volitivi». Mario Giorgini, con «Lazise, amore e arte» è alla sua terza fatica editoriale. Ha dapprima pubblicato le miglio rivedute di Sirmione, poi ha «rubato» le migliori immagini di Peschiera e oggi ha raccolto il meglio del meglio di Lazise. «Non ero mai giunto fino a Lazise», ha esordito l’autore, «e non la conoscevo. Oggi però, appeno vi sono giunto mi sono subito detto: io qui ci sono già stato. Ma era solamente il riaffiorare nella mia mente di una serie di ricordi e di immagini che mi ha proposto Giorgini al momento di presentare, giorni orsono, la sua opera fotografica su questo borgo antico, dove la serenità ed il senso civico traspare nella gente, nelle viuzze, nel modo di vivere che ancora è genuino per tutti i lacisiensi. Lazise, grazie a Giorgini, oggi è ancora più bella e più godibile, anche dalla scoperta di una fotografia». In tutto una sessantina di foto, principalmente a colori, in cui Lazise appare in un gioco di colori strano e maestoso, in cui la Porta San Zeno e Cansignorio quasi non si riconosco, dove il lungolago con la neve ha un’aria ed un sapore diverso. Via Rocca e Porta del Lion vivono nella notte come sprazzi di luce incontrollabile ed impalpabile. Maestosa e diversa, irriconoscibile a prima vista, la piazza Vittorio Emanuele, San Nicolò e la Dogana Veneta, sono realtà sconosciute e surreali. Una Lazise interamente da scoprire e da godere. Inedita, semplice, autentica. «È in queste contrade calme e civili del Garda», chiude Bracalini, «che il visitatore non frettoloso rimpiange ciò che abbiamo perduto. Sono sensazioni antiche, memoria, commozioni che la sensibilità dell’artista coglie e conserva per noi. Per i posteri».

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video