giovedì, Maggio 9, 2024
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Entro la prima metà di febbraio il piano sarà concluso e presentato in zona

Sì alla galleria corta

Nelle prossime due-tre settimane, un mese al massimo, il futuro della viabilità dell’Alto Carda riceverà risposte importanti. L’ingegner Claudio Tiso, incaricato da! presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai di dedicarsi “anima e corpo” ad alcuni nodi bollenti della viabilità trentina (tra cui la Rovereto-Riva e l’intera viabilità primaria del Basso Sarca), ha posticipato di qualche giorno la sua discesa a Riva per presentare le scelte progettuali che riguarderanno tutti i punti caldi della zona: dal collegamento con Rovereto alla circonvallazione di Riva, dal tronco nord di quella di Arco agli altri argomenti di competenza provinciale. Il progetto sarebbe dovuto essere pronto entro la fine di gennaio ma la classica influenza ha falcidiato gli uffici provinciali costringendo Tiso a prendersi qualche giorno di tempo in più per soddisfare le legittime attese di amministratori e cittadini della Busa. Entro la prima metà di febbraio -comunque il piano sarà concluso e presentato in zona.Qualcosa comunque nel frattempo sembra chiarirsi. E’ il caso ad esempio della circonvallazione esterna di Riva, da molti considerato un intervento primario, molto più necessario del prolungamento della bretella Comai. L’ipotesi sulla quale Tiso e i suoi collaboratori stanno concentrando le proprie attenzioni è quella di uscire con la prevista galleria più o meno a metà di via Monte Oro e non, come peraltro richiesto mesi or sono dall’amministrazione comunale, dopo la centrale dell’Enel all’altezza dell’imbocco della vecchia strada per la Val di Ledro. 1 motivi di questa scelta sono essenzialmente due. Il primo (forse quello più importante) è di carattere prettamente economico: da San Giacomo (in entrambi i casi punto di partenza del tratto in galleria) all’imbocco della Ponale si andrebbe in roccia per un chilometro e 400 metri; uscendo invece più a nord, ovvero in via Monte Oro, il tratto chiuso sarebbe di 800 metri. E seicento metri di galleria di differenza significano quasi dimezzare la spesa, “tasto” sul quale gli amministratori provinciali sono particolarmente sensibili. Il motivo numero due è di carattere ambientale. Anche la recente perizia commissionata dal Comune all’ingegner Marra di Trento ha evidenziato non pochi problemi di carattere geologico per la Rocchetta soprattutto nella zona della centrale Enel. Ecco allora che intervenire proprio in quella fascia di montagna con una galleria in roccia comporterebbe maggiori rischi e sicuramente maggiori costi. Da qui la propensione della Provincia per la prima soluzione, quella con uscita e ingresso da sud più o meno in corrispondenza del nuovo parcheggio di via Monte Oro. Ipotesi che però non risolverebbe i problemi di traffico sul lungolago, in corrispondenza di Piazza Catena e soprattutto su via Monte Oro. Per non correre il rischio di chiedere troppo e ritrovarsi con niente in mano, il Comune non è comunque contrario a questa soluzione purché sia presa in considerazione anche l’ipotesi di allungare la galleria oltre la centrale in un secondo tempo.

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