mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Sbloccata l'ultima tranche di interventi per garantire il funzionamento dell'impianto di Peschiera. Milioni in nuove tecnologie
per il depuratore del Garda

Si completa il potenziamento della «sentinella» dell’ecosistema

Dopo alcuni intoppi di natura amministrativa, entra finalmente in dirittura d’arrivo il terzo e ultimo lotto di lavori per il potenziamento del maxi depuratore centrale, in località Paradiso di Peschiera, che tratta da oltre 30 anni i liquami del bacino del Garda. L’INVESTIMENTO è di 6 milioni e 700mila euro che è solo una tranche dello stanziamento iniziale di 16 milioni e 400 mila euro dell’opera globale in tre lotti, finanziati per metà dai veronesi e dai bresciani. Ne vale la pena, perchè questo depuratore è l’impianto da cui dipende la sostenibilità ecologica dell’intero bacino gardesano. Almeno in attesa che venga realizzato il futuro depuratore «bresciano» (ipotizzato tra Lonato e Calcinato) per il quale però mancano i fondi. Intanto si investe su Peschiera, con questo terzo e ultimo lotto di interventi. Per la parte lombarda i costi sono stati assicurati dalla Regione e in parte anche dallo Stato, e dall’Ato di Brescia. I lavori vengono, invece, seguiti da Garda Uno, la multiutility guidata da Mario Bocchio.  Questa terza fase dei lavori di potenziamento del depuratore è entrata ormai nel vivo. La nuova commissione sta, infatti, esaminando le offerte per poi procedere all’aggiudicazione degli appalti. In seguito, trattandosi di appalto-concorso occorrerà predisporre il progetto esecutivo.  I lavori dovrebbero cominciare, secondo Garda Uno, «entro la prossima primavera».  LE NUOVE OPERE permetteranno un sensibile miglioramento dell’intero sistema di depurazione, attivando trattamenti di affinamento della qualità dello scarico realizzando nuovi settori di defosfatazione, filtrazione e disinfezione su tutti gli scarichi che verranno riuniti. L’impianto, a questo punto, dovrebbe far fronte a maggiori afflussi di reflui, soprattutto nei casi di pioggia, limitando l’entrata in funzione degli scarichi a lago del sistema del “troppo colmo”. Ovviamente, il tutto avrebbe una ricaduta di enormi benefici sull’ecosistema del lago di Garda. Il bando di gara prevede, infine, che i complessi lavori debbano essere ultimati entro circa 3 anni.

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