giovedì, Maggio 2, 2024
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Il presidente Montresor: «Il nostro vino scelto per qualità ed etica produttiva»

Solo Lugana per la cenacol sindaco di New York

Sono partite nei giorni scorsi alla volta di New York e questa sera molte di loro saranno schierate in bella mostra sulla tavola della residenza istituzionale del sindaco Michael Bloomberg per la cena offerta dal primo cittadino newyorchese e dalla «Fiorello H. La Guardia Foundation». L’oggetto della spedizione sono circa 400 bottiglie di Lugana Doc, il vino bianco prodotto esclusivamente nelle colline moreniche del basso Garda, tra le province di Verona e Brescia.Il Lugana sarà l’unico vino in tavola in una cena che dovrebbe annoverare, tra i 250 presenti, diverse personalità, nomi rigorosamente top secret, del mondo politico, sportivo e dello spettacolo statunitense. Ad accompagnare il Lugana in questa trasferta oltreoceano è andato Francesco Montresor, presidente del Consorzio di tutela. In Italia è invece rimasto il direttore Costantino Gabardi, che ha seguito tutti i passaggi organizzativi dell’evento. «La Fondazione La Guardia celebra quest’anno il suo 125° anno di attività. L’ente si occupa di sostenibilità e correttezza etica e promuove nel mondo iniziative sostenute da questi principi».«La cena», spiega il direttore, «segna l’avvio delle celebrazioni di questo anniversario. Celebrazioni che si concluderanno in primavera, con un altro evento di cui sarà nuovamente protagonista il nostro vino». Un riconoscimento d’Oltreoceano dove da qualche tempo si è consolidato il mercato per una produzione di nicchia, valore aggiunto del territorio gardesano.Una ricchezza che convive oggi con l’ombra della linea ferroviaria ad alta velocità, il cui tracciato distruggerebbe il 30 per cento dell’intera produzione. «Speriamo che non sia così, anche perché non è un caso che il Lugana sia l’unico vino in tavola stasera. È stato scelto perché ritenuto non solo di grande livello ma anche all’altezza di quel codice di correttezza e sostenibilità etica promosso e perseguito dalla “La Guardia Foundation”». «I responsabili dell’ente», sottolinea Gabardo, «hanno identificato nel Lugana un vino fatto nel modo giusto. Forse un argomento di cui in Italia non si parla ancora molto: ma la sostenibilità e la correttezza etica dei prodotti», conclude il direttore del Consorzio Lugana Doc, «sarà il futuro del commercio mondiale».

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