martedì, Aprile 30, 2024
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La promessa di un patto per il Garda non spegne le iniziative per riavere il servizio dell’Arma

Sos dei sindaci a Maroni: «Serve la motovedetta»

«Il “Patto di area per la sicurezza del Garda” proposto da Maroni può funzionare davvero solo se ci garantirà lo stesso, identico servizio che svolgeva, nell’alto lago, la motovedetta dei Carabinieri di Torri. Questo chiediamo e questo vogliamo arrivare ad ottenere». Così, lapidario, il sindaco di Torri, Giorgio Passionelli, dopo la riunione interregionale sulla sicurezza, a Garda, organizzata dalla Prefettura su incarico del ministro dell’Interno, Roberto Maroni.Proprio la presenza di svariate decine di sindaci di tutto il Garda veronese, bresciano, trentino, delle tre prefetture e dei vertici delle Forze dell’ordine, dai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza e Polizie municipali, ha messo sul piatto del ministro della Lega Nord una quantità di problemi che nulla hanno a che vedere con la sicurezza acquatica del più grande lago d’Italia.«Ma se qualcuno si poteva confondere, davanti ad amministratori che lamentavano di rotonde pericolose, di criminali agli arresti domiciliari nell’alto Garda, di speculazioni edilizie o di presunte infiltrazioni malavitose sul lago, noi siamo rimasti lucidi e determinati nelle nostre richieste», prosegue Davide Benedetti, assessore di Brenzone.Lo stesso giovane amministratore ha detto a Maroni: «Io non mi sono messo in mutande mesi fa (la manifestazione dei sindaci) per prendere il sole ma per protesta, poichè l’assenza della motovedetta di Torri ha lasciato noi amministratori “in mutande” sul fronte della sicurezza. Nessuna delle barche rimaste ha svolto il servizio di pattugliamento sottocosta. Ce la ridà, dunque, la motovedetta o no?».Domanda secca, cui il ministro ha replicato: «Valuteremo quali siano le reali esigenze del territorio», ha detto Maroni nella conferenza stampa, «e, se i costi lo consentiranno, non escludo che si possa anche rimettere». Promesse, però, nessuna. «Ci sono 10 motovedette in attività», ha aggiunto il ministro delfino di Bossi, «e non sarebbe l’undicesima il problema. A me però interessa risolvere il problema globalmente, non fare il conto di una motovedetta in più o in meno».Ai sindaci dell’alto Garda, invece, il «conto» interessa. «Vogliamo che ci venga garantito il servizio di pattugliamento sottocosta», scandisce il sindaco di Brenzone, Giacomo Simonelli, «non ci importa dove sia dislocata la motovedetta. Nel 2008 però, con l’assenza della barca di Torri, abbiamo avuto un sacco di problemi con bagnanti, subacquei e turisti che hanno rischiato la pelle imprudenza o sciocchezze di alcuni diportisti. Non ci è scappato il morto solo per fortuna, ma così manca sicurezza in acqua. La motovedetta di Torri garantiva questo servizio, era un deterrente importante».Maroni ha evidenziato anche come ci siano «29 imbarcazioni sul Garda, di cui 10 sono motovedette che vanno coordinate. Entro 3 settimane proporrò ai comuni i contenuti del “Patto” e poi, entro Natale, si dovrà arrivare alla firma, pronti per la stagione 2009». Carlo Chincarini, assessore a Malcesine, ha aggiunto: «Il mio comune ha 10 chilometri di coste che, dalle 9 del mattino, sono piene di barche. Abbiamo la Fraglia della Vela che richiama velisti da tutto il mondo, ma manca la sicurezza in acqua. Spero di trovare nella proposta di Maroni la presenza di una motovedetta che pattugli coste e spiagge, altrimenti chiederemo di emendarla».Chiude Passionelli: «Saremo soddisfatti non solo della puntualità e della cortesia del ministro ma anche per il rispetto degli impegni presi solo quando ci darà garanzia che ci sarà una motovedetta che pattuglia sottocosta, e per 2 o 3 passaggi al giorno, il territorio dell’alto Garda. Se poi il coordinamento interregionale farà di più, tanto meglio, ma meno di questo non ci va bene».Resta il fatto che il «Patto per la sicurezza del Garda» dovrà rispondere alle esigenze dei cittadini e di milioni di turisti. «Farò pressing su Maroni perchè, nella proposta, sia previsto il servizio pattugliamento sotto costa chiesto dai sindaci dell’alto Garda». La mano tesa ai colleghi di Torri, Brenzone, Malcesine arriva da Flavio Tosi, sindaco di Verona, amico e collega di partito del ministro dell’Interno. Con una battuta, fatta anche al ministro in conferenza, Tosi ha illustrato: «Le tre Province e Regioni che si affacciano sul Garda finora non sono state coordinate sotto l’aspetto della sicurezza. E si sa che “il cane di due padroni muore di fame»….».Battute a parte, il primo cittadino di Verona ha ribadito che «la soluzione per l’alto Garda potrebbe essere un servizio di pattugliamento sottocosta, attivo non tutto l’anno ma durante il periodo marzo – ottobre, come è stato richiesto da sindaci con la proposta che avevo girato, il 23 settembre, al ministro».[FIRMA]

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