La stagione balneare si apre con tutte le spiagge idonee ai bagni, anche se al momento l’idea di tuffarsi nel Garda non è molto allettante. Da Lazise a Malcesine, infatti, la superficie del lago è cosparsa di alghe verdastre e le rive sono impestate da una nera fanghiglia, quell’alga gelatinosa e piuttosto maleodorante che i pescatori chiamano «ranin». Sono in molti a essere preoccupati, ma dal dipartimento veronese dell’Agenzia regionale di prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav) arrivano rassicurazioni. «Il lago non è una piscina, ma un ecosistema complesso dove vivono microrganismi che svolgono la loro normale funzione vegetativa», spiega Giorgio Franzini, responsabile dell’Ufficio Lago di Garda. «Questi fenomeni in primavera sono naturali e le alghe ora visibili non creano alcun problema sanitario».In Baldofestival scienza il ricercatore Nico Salmaso aveva notato come il lago quest’anno non si fosse «mescolato», con i nutrienti algali rimasti sul fondo con conseguente diminuzione di massa planctonica visibile in superficie. «Ma il fenomeno che appare è tipicamente primaverile e si sarebbe verificato anche se il lago si fosse “mescolato”», commenta. «Vedremo invece gli effetti del mancato mescolamento quest’estate quando i nutrienti saranno stati consumati».Franzini premette che chi si tuffa può stare tranquillo: «La stagione balneare è scattata il primo maggio», ricorda. «Abbiamo appena completato la terza analisi “routinaria”, (ogni quindici giorni in tutti i punti di balneazione, ndr) ed è risultato che tutti i 65 punti della costa veronese sono idonei». Continua: «Va però segnalata la fioritura della Mougeotia, alga verde assolutamente innocua della famiglia delle Chlorophite, che conferisce alle acque una colorazione verde scuro, con sfumature marroni».Oltre a questi ammassi di filamenti planctonici si è avuto un gran «spiaggiamento» del «ranin», nome gardesano della Spirogira. «Si trova nelle acque a bassa profondità e si vede bene a riva dovunque vi sono sassi». Ci si chiede se le temperature sopra la norma di queste settimane possano esser responsabili di questi fenomeni: «Tali fioriture si sarebbero verificate a prescindere dal clima», ribadisce Franzini. «In ogni caso l’irraggiamento solare, che permette al fitoplancton di realizzare la fotosintesi, è sempre più efficace col bel tempo».Come precisa Paolo Frontero, fisico meteorologo dell’Arpav: «Da settembre, la persistenza delle temperature sopra la media per ogni mese è stata singolare, siamo a due gradi in più rispetto alla media di paragone e anche le precipitazioni sono state scarse». Giancarlo Cunego, direttore del dipartimento provinciale Arpav, aggiunge: «Siamo molto impegnati sul fronte balneabilità e per il monitoraggio del Garda, tanto che vi è un ufficio preposto», precisa. «Basta cliccare su www.arpa.veneto.it. per andare sul sito Arpav che l’Ufficio tiene costantemente aggiornato sulla balneazione da aprile a settembre».
Acque, i controlli sono tutti positivi. Il meteorologo Frontero: temperature medie elevate.
L’Arpav: «Un fenomeno naturale, nessun problema sanitario»
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Spiagge ok ma con le alghe
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