mercoledì, Ottobre 9, 2024
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Un incontro promosso dal coordinamento provinciale di Forza Italia è l’occasione per mettere a fuoco mesi di dibattito e polemiche sulla nuova arteria

«Sulla Affi-Pai ora serveun tavolo di confronto»

Un tavolo di confronto tra Regione, Provincia, enti locali, popolazione del Baldo-Garda e possibilmente il Governo per arrivare a dipanare il nodo, che resta ancora intricato, dell’Affi-Pai. È la «proposta-richiesta» emersa ieri a Costermano nell’incontro pubblico del Coordinamento provinciale di Forza Italia organizzato dall’onorevole Aldo Brancher, il quale ha fatto da coordinatore. Hanno partecipato le associazioni di categoria, la gente, i sindaci del territorio interessato, il presidente della Provincia Elio Mosele con Luca Sebastiano assessore alla viabilità, che per certi aspetti si sono trovati su posizioni diverse. C’erano anche gli assessori regionali Massimo Giorgietti e Raffaele Bazzoni, l’assessore provinciale Matteo Bragantini che si espresso a nome della Lega Nord, Cipriano Castellani presidente della Comunità montana del Baldo. Mancava, pure invitato, Tiziano Zigiotto presidente della commissione regionale viabilità.La necessità di un raccordo è unanime. Il sindaco, Fiorenzo Lorenzini, ha introdotto i lavori annunciando di avere scritto in Provincia, chiedendo a Mosele e a Sebastiano di «unirsi per confrontarsi e proporre soluzioni alla viabilità della sponda veronese del Garda». Una proposta già accolta da Sebastiano che, per il 6 novembre, ha organizzato un incontro ai Palazzi Scaligeri con i sindaci del Baldo Garda e della Valdadige .«Per definire le esigenze del territorio e predisporre il più idoneo sistema infrastrutturale». Vedremo cosa ne uscirà. Intanto ieri, tra Sebastiano e il presidente Mosele, si è rilevata qualche dissonanza. Mentre l’assessore alla viabilità ha ribadito contrarietà all’Affi- Pai e proposto, in alternativa, la riqualificazione delle strade, il presidente ha aggiunto: «Sono qui per sentire le ragioni della popolazione e dei sindaci e ribadisco che, finora, non ho visto i progetti presentati in Regione. Solo quando li conosceremo potremo esprimerci con un giudizio anche tecnico. In ogni caso credo che il problema della circolazione nell’alto Garda esista, grave. Per risolverlo, non basta riqualificare la viabilità».Brancher, in effetti, ha rilevato: «Premesso che gli organi regionali hanno sbagliato nel non coinvolgere tutti gli attori responsabili del territorio e che comunque ancora non sappiamo in cosa consistano i progetti che verranno sottoposti alla Regione tramite bando, il nostro incontro è stato proposto con l’obiettivo di coordinare il territorio. È opportuno sentire tutti, stilare un documento come base di partenza per dialogare, analizzare le proposte che emergeranno dai vari progetti, individuare eventuali punti che ci possono portare a una soluzione e a cercare un punto di raccordo permanente con e tra le istituzioni». Brancher ha infatti ricordato che sono molti i problemi del lago da individuare e discutere e che potrebbero anche trovare qualche soluzione tra le carte dei progetti che Venezia ha sul tavolo: «Ogni sindaco ha problemi particolari: viabilità, parcheggi, tir sulla gardesana, piano delle spiagge, porti turistici, parchi e zone di rispetto ambientale».Nessuno su ciò ha obiettato, anche se Giorgetti è tornato a battere sul ferro caldo: «Sono contrario al “project financing” indipendentemente dal tracciato che prevede per l’Affi-Pai. Se la si deve realizzare, tanto più a pedaggio, che sia Veneto Strade a farla e non un soggetto privato». E ancora: «Non dobbiamo consentire che questo progetto entri nella procedura della legge obiettivo». E Mosele: «Chi in questo caso ha deciso sono stati la giunta e il consiglio regionale e, dunque, chi ha la possibilità di interrompere l’iter sono la giunta e il consiglio regionale o i deputati. Solo loro possono chiedere al ministro Di Pietro di non inserire la Costremano-Pai nella legge obiettivo».Fabrizio Comencini, intanto, consigliere comunale della Liga Veneta a Garda, precisa, in seguito alle dichiarazioni del consigliere regionale del Pd Franco Bonfante, sul reale contenuto del piano triennale della Regione e sull’atteggiamento al voto a Venezia: «Faccio notare come tra i criteri che danno priorità a un’opera ci sia proprio il “project financing”, a carico dei privati, con risparmio per l’ente pubblico. Quindi questa arteria è stata votata: a destra come a sinistra».

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