lunedì, Settembre 16, 2024
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Gemellaggio turistico tra il centro benacense e la penisola dell’Adriatico. Le meraviglie della regione in vetrina fino a stasera al Natale tra gli olivi.

Tartufo, prosciutto e natura L’Istria trasloca sul lungolago

I protagonisti del fine settimana gardesano sono gli istriani, ospiti d’eccezione alla kermesse di Natale tra gli olivi con i loro prodotti tipici e il loro folclore. Ad esaltare e promuovere la vocazione turistica della più grande penisola dell’Adriatico erano presenti, ieri mattina, i maggiori esponenti della Zupanija (contea): il presidente Ivan Jakovcic, l’assessore al turismo Denis Ivosevic e il direttore dell’ente per il turismo istriano a Milano Klaudio Stojnic. Tutti impegnati a mettere a fuoco le caratteristiche storico-ambientali e le potenzialità ricettive – non solo della zona costiera, ma anche dell’entroterra – della regione adriatica, che punta a un turismo diverso rispetto al passato. Ovvero – è stato spiegato – un turismo «di tipo ecologico e non di massa». Operazione, questa, che costringe dunque a cambiare l’immagine di luogo di vacanza a basso costo che l’Istria s’è conquistata nel tempo. L’industria istriana della ricettività, con i suoi 217 mila posti letto, metà dei quali nei campeggi, rappresenta il cinquanta per cento di quella dell’intera Croazia. E molte strutture, visto che l’obiettivo è avere in capo a qualche anno un’alta percentuale di alberghi a tre o a quattro stelle, sono in fase di ristrutturazione e di riqualificazione. Un altro punto forte dei progetti istriani riguarda l’agriturismo, da proporre in alternativa al mare, come modo per scoprire natura e gastronomia, dal tartufo al prosciutto, dai frutti di mare ai vini. Che sono, poi, i prodotti di base della cucina che, richiamandosi a quella austriaca e veneziana, viene proposta fino a questa sera allo stand gastronomico. In primo piano, il tartufo bianco (frittata e tagliatelle in bianco al tartufo), ma anche il noto e apprezzato prosciutto crudo, piatti accompagnati da vini rossi (Terrano e Merlot) e bianchi (Malvasia e Moscato di Momiano). Il tartufo bianco istriano ha caratteristiche analoghe a quello di Alba (tuber magnatum pico), tanto da essere smerciato come quello delle Langhe. E l’Istria è entrata nel Guinness dei primati per il tartufo bianco più grosso mai raccolto: un esemplare di un chilo e 310 grammi che ha ingolosito perfino Pavarotti, disposto a sborsare fino a venti milioni. «Ce lo siamo mangiati in compagnia», dice il presidente della regione Jankovic. Particolarmente soddisfatto di quest’edizione del «Natale tra gli olivi» è il sindaco: «Di anno in anno», dice Davide Bendinelli, «la manifestazione si apre sempre più agli ospiti stranieri. E questo è importantissimo per la promozione turistica».

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