lunedì, Aprile 29, 2024
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L’esposizione è ospitata sotto tensostrutture. L’ingresso è libero. Mercoledì si chiude con la benedizione degli animali

Tornano trattori e carri agricoli, come ai bei tempi

La fiera torna alle origini. Ed il mutamento si avverte subito, arrivando sul vialone d’ingresso al paese. Il tradizionale accesso al campo fiera ripropone le immagini di un tempo: trattori, carri agricoli, attrezzature per la campagna, cavalli meccanici che aiutano l’agricoltore moderno. E la mente torna subito al passato, le fiere di un tempo. Comitato fiera e Amministrazione hanno mantenuto fede all’impegno che era quello di recuperare i tradizionali settori della rassegna, di cercare un rilancio. L’avvio risulta incoraggiante. Sul fronte dei macchinari e attrezzature agricole grazie alle adesioni e, da venerdì mattina, alle presenze in fiera. Il ritorno alla tradizione, rinnovata con il ricorso all’enogastronomia di qualità, sembra un buon viatico per la fiera lonatese, che da anni non può più contare sull’utilizzo delle aule delle scuole. Si è fatto ricorso all’affitto di tensostrutture che costano. Il bilancio della fiera, approvato dal consiglio, sconta, per questo motivo, un deficit stimato in ben 230 milioni. Né appaiono all’orizzonte alternative. Il sindaco, alla presentazione della fiera, è stato chiaro. Il progetto di realizzare un campo fiera con strutture fisse è stato accantonato. C’è già Montichiari poco distante e ben collegata. Ma allora quale sarà la fiera del futuro? Guardando alla 43ª edizione inaugurata ieri mattina l’unica novità di rilievo assieme al ritorno dei trattori è costituita dall’enogastronomia. C’è in piazza Municipio il salone del Gusto bresciano, mentre alla scuola c’è quello dell’enogastronomia nazionale. Le adesioni sono davvero numerose. Sono oltre 30 i consorzi, le associazioni, gli enti di tutela e promozione di prodotti italiani di qualità che hanno aderito all’invito degli organizzatori. Si va dalle arance di Ribera, al salame d’oca di Mortara, al formaggio canestrato di Puglia, ai vini di qualità toscani (Montepulciano), al prosciutto toscano e di Parma. E ancora: dai vini Berlucchi a quelli siciliani ai prodotti tipici di Puglia, Calabria, Umbria. I bresciani sono rappresentati dal Consorzio Garda classico e Garda bresciano, dall’Alambicco (grappe), dai vini di Franciacorta, dal grana Padano, Apab, Aipol (olio), formaggi tipici di Tremosine, prodotti biologici Associazione Lombarda La Buona Terra. Ma la fiera propone anche altro. A cominciare dagli stand di quella che si può considerare una mini campionaria dove hanno largo spazio le automobili, i mobili, gli elettrodomestici, e molti altri prodotti dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio. Da ieri pomeriggio e fino a questa sera il campo espositivo poi verrà allargato fino ad occupare corso Garibaldi, la strada centrale di Lonato, dove troverà spazio la sezione dedicata ai ricordi. Saranno in mostra carri agricoli preparati dalle frazioni di S. Cipriano, S. Tommaso, Campagna, Centenaro. Il traffico verrà deviato sulla tangenziale e sulla strada che costeggia la linea ferroviaria. Lo stesso varrà anche per il servizio pubblico, per cui le fermate di via Molini, Scuole e Bar Sport verranno soppresse ed i viaggiatori potranno utilizzare le fermate istituite in prossimità della curva del cimitero di Lonato ed all’ingresso ed all’uscita della Bettola. Intanto già da venerdì l’afflusso del pubblico e dei visitatori (ricordiamo che non si paga biglietto d’ingresso) è risultato sostenuto in tutto il campo fiera. Successo hanno anche riscosso le molte manifestazioni di contorno. La 43ª edizione della fiera si chiude questa sera come esposizione di prodotti e merci. Avrà una coda lunedì sera con il convegno dedicato all’evoluzione dell’agricoltura lombarda ma, soprattutto, il 17 gennaio, ricorrenza di S. Antonio Abate con la tradizionale benedizione degli animali sul sagrato dell’omonima chiesa e il taglio del «chisol». (e. s.)

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