venerdì, Maggio 3, 2024
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Il comitato civico e numerosi importanti operatori turistici si mobilitano di fronte al moltiplicarsi dei cambi di destinazione da ricettiva a residenziale.
Alcuni tra gli alberghi più rinomati si trasformano in abitazioni. La categoria: «Un fenomeno n

«Troppi hotel cambiano pelle»

La trasformazione degli alberghi del centro storico in appartamenti è al centro di polemiche che stanno viaggiando col tam-tam del passa parola per tutto il paese.L’allarme di albergatori, opposizione e cittadini nasce da ristrutturazioni già avvenute di alcuni hotel, ma soprattutto per il cantiere aperto in novembre e che ha dato l’avvio alla «ristrutturazione dell’edificio con cambio d’uso» del «Bel Sito», all’inizio di via San Francesco e speculare alla piazza del lungolago. La cosa ha creato subbuglio, poiché dieci metri più in là si trova anche l’«Hotel Terminus», albergo storico del paese. In dicembre ha chiuso, perchè messo in vendita. In trattativa per l’acquisto, c’è la famiglia del sindaco Davide Bendinelli. Di fronte al «Terminus» si trovano sia l’hotel Speranza, trasformato in abitazioni una decina di anni fa e il «Bel Sito», per cui si sta procedendo alla trasformazione, (progettista l’architetto ex assessore all’ambiente Stefano Franca, ora capogruppo consiliare). E molti si stanno chiedendo se ora anche il «Terminus» subirà lo stesso destino.Il comitato civico «Salviamo Garda» ha sollevato la questione sul suo blog e anche molti albergatori si sono detti contrari a questi cambi di destinazione. Il comitato, sul web, e si dice «preoccupato quanto gli albergatori della situazione del turismo e dei posti di lavoro che si potrebbero perdere chiudendo grandi alberghi, sentendo voci in paese che il sindaco o la sua famiglia sono in trattativa per l’acquisto dell’hotel Terminus valutato intorno agli 8 milioni, ci chiediamo se rimarrà albergo o verrà frazionato in appartamenti, visto che lì vicino ciò accade per il Bel Sito di proprietà dell’”Immobiliare Bel Sito srl”, partecipata da Giannantonio Parolini, socio in altri affari immobiliari con Bendinelli. Sindaco che di professione non fa l’albergatore poiché possiede diverse società immobiliari e di costruzioni, come risulta da visure della Camera di Commercio». Bendinelli però rispedisce al mittente tutte le accuse.Gli stessi albergatori si dicono preoccupati. Il presidente Simone Zeni, spiega: «Mi dispiace che in paese si stiano perdendo posti letto, mentre qui vicino si fa di tutto per aumentarli. È una sconfitta per gli albergatori: un segno dei tempi, del turismo in ribasso, anche se Garda rimane il paese più gettonato, come dicono i dati della Provincia. Dispiace vedere che vengano chiuse strutture storiche e se il piano regolatore consente le trasformazioni, bisogna che la politica metta regole e vincoli uguali per tutti gli alberghi. Se c’erano lacune nel Prg ora bisogna mettervi mano. Allo stato attuale nel piano, il centro è aperto a tutto: gli edificipossono diventare alberghi e gli alberghi si possono trasformare in attività e seconde case».Dello stesso avviso Pier Luigi Lorenzini dell’hotel Bisesti: «Gli albergatori, tutti, sono contrari al fatto che gli hotel siano trasformati in seconde case. Lo abbiamo sottoscritto anche nella riunione dell’Ugav a Torri: no a nuovi alberghi, residence e seconde case».Giuseppe Tedeschi, titolare di un altro storico hotel, il «Regina Adelaide» è stato presidente degli albergatori per 25 anni. Dice: «D’accordo su cambi d’uso in centro di alberghetti con 7-8 camere, non più competitivi. Diverso è per strutture di tradizione, nate col turismo a Garda, come il “Terminus”. Si chiudono alberghi in centro e poi si aprono mega strutture alberghiere in altre zone, consumando terreni. Come categoria siamo sempre stati contrari a speculazioni che ingrassano pochi, o amici. Se andiamo avanti così, il lago passerà da un turismo di vacanza a uno residenziale. La politica deve capire che le strutture turistiche vanno riqualificate per conservare posti di lavoro a lungo periodo e che per salvaguardare il lago serve la volontà di farlo. Anche la Regione dovrebbe intervenire con regole più vincolanti».ANNUNCI

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