Luci e ombre del turismo bresciano nella presentazione (ieri in Broletto) dei dati riguardanti i flussi turistici 2007. Causa incompatibilità di software tra enti locali e istituzioni non è stato possibile presentare i dati della stagione appena conclusa che, al contrario dello scorso anno, sembra evidenziare un leggero calo: «più o meno intorno allo 0,3 per cento» affermano i rappresentanti delle associzioni di albergatori presenti nella Sala Consiliare del Broletto insieme all’assessore competente Riccardo Minini, al presidente della Provincia Alberto Cavalli e all’assessore comunale al turismo Andrea Arcai. Più luci che ombre guardando al passato, più ombre che luci se si pensa al futuro dove il calo fisiologico dei turisti iniziato quest’anno potrebbe proseguire – se non peggiorare – nel 2009.Albergatori e operatori del settore alternano un cauto ottimismo ad un pragmatico pessimismo. L’appello unanime (già sentito altre volte) è uno solo: «fare rete – affermano i presenti – , creare sinergie aumentare le risorse per la promozione e migliorare la qualità ricettiva del comparto turistico bresciano» che muove qualcosa come 800 milioni di euro a stagione (il 22 per cento circa solo per il settore alberghiero). Se i software sono quello che sono («per il 2008 le cose dovrebbero migliorare» assicura Cavalli), i dati del 2007 parlano di un flusso turistico dal doppio volto in aumento sul Garda (+8 per cento negli arrivi e + 6.4 nelle presenze), sul Sebino, in Franciacorta e in Val Camonica. È invece negativo il bilancio di Valsabbia e Lago d’Idro (- 4.85 per cento negli arrivi), della Valtrompia (-5.22 percento) e della Bassa (-17 per cento). Discorso a parte per quanto riguarda il capoluogo e l’Hinterland che segnano un + 7.10 per cento nelle presenze, ma un -1.3 negli arrivi: «è finito l’effetto trainante delle grandi mostre» afferma Arcai. È il caso di correre ai ripari. Alcune aree stanno beneficiasndo dei progetti regionali sui comprensori turistici: «quello di Ponte di Legno – dice Minini – ha segnato un più 9 per cento nel 2008».Per il resto le autorità ammettono la necessità di «fare sistema», ma mancano ancora proposte concrete da mettere in campo. Il presidente della sezione cittadina dell’Associazione Bresciana Albergatori, Alessandro Fantini, si dice tutt’altro che ottimista a fronte del «forte ridimensionamento delle tariffe e della contrazione dei consumi dovuta alla crisi finanziaria. L’economia è bloccata, c’è grossa difficoltà nei finanziamenti e quindi si riduce anche il flusso degli ospiti in viaggio d’affari».Per Alessio Merigo di Bresciatourism il 2007 «è stato un anno eccezionale», ma il 2009 si profila come «un anno drammatico». Migliorare la qualità dell’offerta ricettiva, fidelizzare il cliente e investire sulla promozione. Sono questi alcuni dei punti su cui sarà possibile operare fin dai prossimi mesi. Non ci saranno invece ritocchi al ribasso su prezzi e tariffe. Gli uffici Iat e il problema degli orariIl rilancio del comparto turistico bresciano passa anche dal servizio degli Iat, i punti di informazione turistica. Quest’estate, proprio Bresciaoggi aveva sollevato la questione relativa allo Iat di Desenzano che effettuava orario d’ufficio chiudendo il sabato e la domenica e costringendo i turisti a rivolgersi all’edicola vicina. Questione risolta poi per poche settimane grazie all’intervento del Comune. Non c’è solo Desenzano.Sul sito dell’assessorato al turismo della Provincia compaiono gli orari di diversi Iat, molti dei quali chiusi la domenica. Come risolvere il problema? «La gestione degli Iat è fondamentale per il turismo bresciano – afferma l’assessore Riccardo Minini -. Se la finanziaria vincola gli enti locali in fatto di nuove assunzioni, si tratta di rivedere il funzionamento degli uffici chiedendo la compartecipazione di tutti i soggetti interessati». F.AP.
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