giovedì, Maggio 2, 2024
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Azienda gardesana servizi e consorzio bresciano Garda Uno al lavoro insieme. Regolamento unico per i paesi veronesi sul ciclo integrato dell’acqua

Una sola società per gestire collettori e depuratore del lago

Un unico ambito territoriale interregionale (Ato) gardesano. L’obiettivo è stato focalizzato nel corso di un recente incontro tra i vertici delle due Aziende speciali benacensi impegnate nella gestione del collettamento e trattamento delle acque fognarie della trentina di Comuni con territorio che gravita intorno al lago di Garda. Il Consiglio di amministrazione e il Collegio dei revisori dei conti, sia dell’Azienda gardesana servizi che consorzia i comuni della sponda veronese, che il Consorzio Garda Uno che accorpa quelli della sponda bresciana del lago, riunitisi presso gli uffici dell’impianto di depurazione di Peschiera hanno avviato un costruttivo dialogo su tutta una serie di problematiche di comune interesse: prima fra tutte quella di arrivare alla costituzione di un’unica Spa per la gestione del complesso sistema di collettamento fognario intercomunale e di depurazione centralizzata a tutela dell’ambiente lacustre gardesano. Un incontro che ha smussato diverse preventive incomprensioni, guidato dai presidenti delle due Aziende: Vittorino Zanetti per i veronesi e Guido Maruelli per i bresciani. Maruelli ha rinforzato la volontà di percorrere insieme un cammino e questo nel rispetto del mandato e dei principi espressi dall’assemblea generale dei Comuni del Garda veronese. L’obiettivo è di arrivare a formare un unico ente, con pari dignità tra i Comuni delle due sponde, per la questione sia dell’impianto di depurazione di Peschiera, sia dei due collettori fognari intercomunali di sponda bresciana e veronese, che del ciclo integrato, questo ai sensi della legge Galli, di acquedotti e fognature. Area di riferimento della Società in progetto il bacino del Garda e l’immediato entroterra, con l’intenzione di arrivare a un unico ambito interregionale (il primo del suo genere in Italia e peraltro previsto espressamente anche dalla legge regionale del Veneto che dà attuazione alla legge Galli), omogeneo dal punto di vista non solo idrico, geografico ed economico, ma anche sotto l’aspetto storico e naturale. Una società tra bresciani e veronesi in grado di arrivare a fornire quella risposta unitaria alle problematiche gestionarie in difesa dell’ambiente lacustre, nel rispetto delle peculiarità delle singole realtà locali. Imboccata finalmente la strada che appare la più giusta per l’interesse collettivo dei rivieraschi e in attesa di ritrovarsi nuovamente, il piano di lavoro è stato affidato a una commissione ristretta formata da esponenti di entrambe le Aziende speciali. Nel contempo proseguono a ritmo serrato anche gli incontri per arrivare a stilare un regolamento che sia univoco per tutti i Comuni della sponda veronese del Garda in merito al ciclo integrato nell’acqua, dato il previsto trasferimento all’Azienda della gestione degli impianti e servizio idropotabile e con l’obiettivo di portare il tutto ai migliori livelli di efficienza. Un primo risultato positivo raggiunto dalla nuova amministrazione dell’Azienda gardesana servizi è stato quello di ridurre l’onere finanziario da parte dei Comuni. «I risparmi di gestione e le maggiori entrate derivate dall’impianto di depurazione hanno consentito», fa presente il presidente Vittorino Zanetti, «di abbassare del 10 per cento i contributi dovuti dai Comuni dell’Azienda in conto esercizio. Complessivamente si tratta di un risparmio di 650 milioni».

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