Che senso potrà mai avere spendere una dozzina abbondante di miliardi per costruire una circonvallazione con lo scopo preciso di eliminare del tutto il traffico pesante e quello leggero di semplice attraversamento della città, se poi nessuno controlla davvero che i guidatori dei bisonti della strada e delle autovetture in transito utilizzino davvero la nuova, razionale viabilità alternativa.Se lo stanno chiedendo a otto giorni dall’apertura del tronco sud della variante i residenti di via Santa Caterina, via Venezia e via Narzelle alla periferia sud di Arco, ai quali è data quotidianamente l’opportunità di verificare che il divieto di transito ai camion oltre le 8 tonnellate è spesso ignorato, in particolare dai mezzi provenienti da nord che raggiungono la zona occidentale della Busa, e che il traffico leggero continua a svolgersi intenso lungo la vecchia direttrice, mantenendo in ansia chi attendeva da anni di potersi finalmente godere senza rischi continui la strada davanti a casa.In qualche caso anche i ritardi nell’adeguamento della segnaletica a creare nell’utente della strada confusione sulla direttrice da seguire, come nel caso del grande cartellone che salendo da Riva a duecento metri dalla rotatoria, che dovrebbe invogliare la svolta a destra per imboccare la circonvallazione, continua imperterrito a segnalare che, per raggiungere Trento e Dro, si deve tirare dritto come prima. E si sono messi a scrivere lettere di protesta per chiedere che, ormai superata la fase dell’avvio, alla quale è stato riservato giustamente un trattamento morbido, la polizia municipale faccia seguire una più rigida applicazione dei controlli e delle relative sanzioni.Da parte dei camion segnalano i residenti di via S. Caterina, via Narzelle e via Venezia, le violazioni del divieto si verificano più numerose nelle prime ore del mattino e dopo il tramonto; da parte degli altri conducenti il vecchio percorso continua a restare preferito in tutte le ore del giorno e della notte, soprattutto tra quelli che provengono o intendono dirigersi a nord.Chiedono quindi l’estensione del divieto anche ai camion sotto le 8 tonnellate e una particolare sorveglianza nei confronti dei motorini fracassoni, che in questo periodo di finestre aperte alla ricerca di un po’ di refrigerio, scorrazzano velocissini, assolutamente indisturbati.
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