Il sindaco ha annunciato di sottoporre la questione al Consiglio

Comunità del Garda: Meschi propone di uscire dall’ente

12/11/2006 in Attualità
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Di Luca Delpozzo
(s.j.)

Ver­so una clam­oroso abban­dono. Il cen­tro lacus­tre, da sem­pre uno dei pilas­tri del­la Comu­nità del Gar­da, sta med­i­tan­do di uscire dall’ente inter­re­gionale di stan­za nel bres­ciano, a Gar­done. Nell’ultima riu­nione di mag­gio­ran­za il sin­da­co Pietro Meschi ha paven­ta­to l’intenzione di sot­to­porre l’argomento all’ordine del giorno del prossi­mo Con­siglio comu­nale. Se così fos­se non sarebbe cer­to per con­fer­mare una ade­sione che dura da più di trent’anni, vale a dire dal 1972, quan­do la Comu­nità, nata nel 1955 come comi­ta­to per­ma­nente per lo stu­dio ed il coor­di­na­men­to dei prob­le­mi eco­nomi­ci, tur­is­ti­ci e ammin­is­tra­tivi, si trasfor­mò in ente. Occorre quin­di atten­dere la prossi­ma con­vo­cazione del Con­siglio comu­nale, pre­sum­i­bil­mente il 28 0 il 29 novem­bre, per vedere se tra i pun­ti all’ordine del giorno fig­ur­erà o meno il capi­to­lo ded­i­ca­to alla Comu­nità: deci­si­va diven­ta quin­di in questi giorni l’opera di per­sua­sione del pres­i­dente Aventi­no Frau.Il fat­to che il sin­da­co Pietro Meschi abbia volu­to annun­cia­re alla Comu­nità, tramite let­tera, la sua «man­i­fes­ta inten­zione di sot­to­porre l’argomento all’attenzione del Con­siglio comu­nale» rap­p­re­sen­ta non solo un atto di corte­sia ma un vero e pro­prio moni­to. O la Comu­nità cam­bia strate­gia o anche romperà il legame con l’ente inter­re­gionale per seguire la stra­da già da anni intrapre­sa dai Comu­ni di Peschiera, Castel­n­uo­vo, Mal­ce­sine e Lazise. «È vero, ne abbi­amo par­la­to in mag­gio­ran­za ma nes­suna deci­sione defin­i­ti­va è sta­ta assun­ta», ammette l’assessore Francesco Mar­chiori stupi­to del­la fuga di notizie. Ma cosa indur­rebbe l’amministrazione a las­cia­re la Comu­nità del Gar­da? «Ci sono trop­pi pae­si e realtà isti­tuzion­ali che poco o nul­la han­no a che spar­tire con le prob­lem­atiche con­nesse al più grande lago d’Italia. Inoltre, a fronte dei cir­ca ven­tim­i­la euro che paghi­amo come quo­ta asso­cia­ti­va (due milles­i­mi delle entrate di parte cor­rente del Comune, ndr) non abbi­amo alcun servizio», con­clude l’assessore Mar­chiori. Di cer­to la deci­sione del sin­da­co Pietro Meschi di paventare l’uscita dall’ente di Gar­done Riv­iera arri­va a pochi giorni dal sum­mit a porte chiuse svolto a Bar­dolino tra i pri­mi cit­ta­di­ni dell’intera spon­da del Bena­co. In quel­la sede, era­no pre­sen­ti anche il sin­da­co di Bren­zone, Tor­ri e Peschiera, sarebbe emer­sa la richi­es­ta di un mag­giore peso politi­co all’interno del­la Comu­nità dei pae­si che si affac­ciano sul lago rispet­to a quel­li dell’entroterra e la pos­si­bil­ità di trasfor­mare la stes­sa da ente a con­sorzio. Rimar­rebbe poi forte la ten­tazione di liq­uidare la Comu­nità del Gar­da e puntare sem­pre più sul­la con­feren­za per­ma­nente dei sin­daci.

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