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In un vecchio bus una scuola itinerante dell’800

Calmasino. Una scuola dell’ottocento, itinerante, inserita in un vecchio bus. Questo è il museo della scuola antica che dalle Marche è giunto in Veneto ed ha fatto tappa  a Calmasino e, successivamente, alla scuole di Malcesine e di Caprino Veronese. Una vera e propria aula scolastica del 1800 completamente attrezzata con banchi dell’epoca, con tanto di calamaio con inchiostro di china la lavagna, il pallottoliere, i vecchi sillabari, le pagelle di un tempo, i vecchi quaderni e perfino l’inginocchiatoio di punizione e la verga che il maestro utilizzava per le punizioni corporali. Punizioni fra l’altro previste e regolamentate dal Regolamento scolastico del 15 settembre 1860.

Hanno visitato il museo itinerante tutte la classi della scuola primaria accompagnati dai rispettivi insegnanti dove un  esperto del museo ha compiutamente spiegato l’andamento scolastico e le modalità di studio che gli scolari dell’inizio ottocento esplicavano. Hanno avuto anche ” l’esperienza” diretta di scrivere con il vecchio pennino intinto nel calamaio con tanto di inchiostro “nero di china” proprio per assaporare quei tempi. Un ritorno alla scuola con i dettami della legge Casati entrata in vigore il 1 gennaio 1860 e che rimase in vigore nelle sue linee fondamentali fino alle legge gentile del 1923 e che improntò l’istruzione pubblica nel nuovo Regno d’Italia per oltre sessant’anni.

La legge Casati di fatto diminuì nel nostro paese l’analfabetismo dal 75% del 1861 al 48% del 1901 e si passò dalle 1700 alle 2700 scuole e da 170000 a circa 2700000 alunni nel 1901.

“E’ la scoperta di un mondo ormai antico della nostra scuola – spiega una docente – perché i tempi sono davvero cambiati. Nel 1800 la scuola era fondata sull’ascolto, ovvero sulla supremazia dell’insegnante  e del libro, sul silenzio degli scolari, sull’apprendimento mnemonico. Oggi no. Siamo interessati all’interazione con i ragazzi. Nuove regole, nuovi strumenti di studio. Basti pensare alle nuove tecnologie, ai nuovi sistemi di comunicazione, alle lavagne LEM, ad Internet. E non solo. Proprio a Calmasino abbiamo la prima scuola verde d’Italia. Altro che stufa e legna che i scolari si dovevano portare da casa. Ma anche aver visto quello che succedeva duecento anni fa – conclude l’insegnante- fa parte della cultura, della storia, della scuola e del cambiamento della stessa.”

Sergio Bazerla

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