sabato, Aprile 27, 2024
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Il presidente della Provincia, Cavalli, esalta la sfida velica

«La Cento e la Mille Miglia portano Brescia nel mondo»

Da un lato Alberto Cavalli, presidente dell’Amministrazione provinciale di Brescia; dall’altro Eolo Attilio Pratella, redattore di «Nautica Magazine», che, con le sue 65.000 copie vendute è la maggiore rivista del settore in Italia. Il politico e il tecnico, ovvero due modi diversi di interpretare la Centomiglia numero 51 che è andata in archivio con un altro successo. «Brescia ha offerto alla vela figure straordinarie, come Giorgio Zuccoli, il cui record nella Cento risulta tuttora imbattuto – esordisce Cavalli – e la Provincia intende dedicargli un premio, ancora da definire. Lo abbiamo promesso e coinvolgeremo in questo progetto tutti i Circoli velici bresciani». Il presidente della Provincia fa riferimento al fenomenale primato che Zuccoli stabilì nell’edizione della Centomiglia del 1993, la numero 43, su «Dimore», coprendo il percorso in poco più di sei ore. Entrando nello specifico della Centomiglia, «non ho mai partecipato a regate, ma sono solito seguirne da spettatore. Giudico la Centomiglia qualche cosa di straordinario e l’ultima edizione ha offerto uno spettacolo di colori, oltre che di sport. È un veicolo di promozione per il territorio e richiede agli Enti Pubblici una maggiore vicinanza, per poter capitalizzare i benefici della manifestazione velica, che offre un’eccellente immagine del Garda. «Si può andare oltre, puntando all’accostamento tra Cento e Mille Miglia, per portare il nome di Brescia nel mondo. Bisogna apprezzare il lavoro degli organizzatori, dimostrandolo anche con la presenza. La vela è amata dagli italiani e questa Cento non è inferiore alla Coppa America per originalità. Inoltre genera lavoro: cantieri, rimessaggi». Dopo il politico, ecco la Centomiglia letta dall’esperto Eolo Attilio Pratella, che porta il discorso sul piano tecnico. «La manifestazione va fatta conoscere di più, mi sembra ci sia una contrazione rispetto alle migliori del passato. C’è, infatti, da dire che se esiste in Italia un ambiente che potrebbe ricordare o permettere di riprodurre la Coppa America, questo è il Garda e proprio sul Garda è nata la vela libera, con eroi come Daniele Buizza su Ander e proseguendo con il leggendario Cassiopea dell’appassionato Nocivelli, ai vertici fino all’arrivo di Bruce Farr, che con Luciano Lievi e Ettore Santarelli ha fatto nascere Farrneticante». Poi l’analisi si fa ancora più profonda: «Luna Rossa e Paul Cayard distraggono l’attenzione e della Centomiglia si è perso il senso e il significato esclusivo di questa gara che non potrà mai morire perché, in fondo, rappresenta lo spirito pionieristico». Per l’esperto, esiste un legame indissolubile tra la vela e i gardesani, «che hanno questo sport nel loro Dna. Qui esiste un humus che può portare a fare crescere un fenomeno paragonabile a Luna Rossa. Questo stesso humus non si può trovare altrove: nè sul Tigullio, né in Sardegna e neppure a Punta Ala».

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