sabato, Aprile 27, 2024
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La tendenza dilaga, basata sul «passaparola». E per un assessore e il capogruppo di maggioranza quello dei matrimoni è ormai quasi un secondo lavoro.
Gli inglesi battono tutti, anche i tedeschi per i «sì» tra torre e limonaia: il 2008 anno (e incassi)

Le nozze al Castellodiventano un affare

Aumentano le coppie che si sposano al Castello scaligero. Una sorta di «business» per il Comune, visto il trend in asces,a basato sul passaparola, tra aspiranti sposi per il «sì» più importante. Rispetto ai dati del 2007, i riti civili celebrati al Castello hanno subito un aumento di oltre l’11 per cento, dagli 86 del 2007 ai 96 del 2008.Sorprendente la «pole position» della provenienza: gli inglesi battono tedeschi e italiani. Fanalino di coda belgi e svizzeri. All’anagrafe del municipio non sanno se i matrimoni celebrati al castello abbiano miglior fortuna di quelli celebrati in chiesa, considerando anche come in Italia le separazioni siano ormai cosa consueta. Con una punta di ironia, dall’anagrafe confermano solo di «essersi attrezzati, per ora, solamente per il sì», mentre «per il “basta” lasciamo volentieri spazio agli avvocati».La maggior parte delle coppie opta comunque per la splendida limonaia, al pian terreno del castello: suggestiva serra con finestre in legno, piante di limoni e arance. In seconda battuta le coppie, ma solo quelle che non soffrono di vertigini, salgono sulla torre più alta. Lassù, a circa una ventina di metri di altezza, si gode di uno splendido panorama sul Garda, sul porto di Torri e sul centro. «Il problema logistico che limita la scelta della torre», proseguono dall’anagrafe, «è che solo una ventina di persone possono salire fin sulla torre, con gli sposi». Al terzo posto si colloca la «sala della barchessa», splendido vano al pianterreno, che ospita una barca in legno di oltre cinquanta anni fa e una serie di reti da pesca. Quarto posto per la austera sala consiliare.A preparare le carte e a istruire le pratiche per il rito pensano gli ufficiali dell’anagrafe mentre, a celebrare i matrimoni sono, in particolare, l’assessore comunale Agostino Danese e, in misura minore, il capogruppo di maggioranza, Fabio Raguzzi. Il primo, per il numero di matrimoni celebrati, è s’è guadagnato il soprannome di «Don Agostino».L’amministrazione ha di recente approvato una delibera relativa alla «organizzazione e celebrazione di matrimoni civili per l’anno 2009», con la determinazione delle nuove tariffe. Si scopre così che, chi sceglierà di pronunciare il sì nella sala consiliare, dovrà sborsare 350 euro se in orario d’ufficio, cioè tra le 8 e le 14, mentre la tariffa sale a 500 euro se fuori orario. Analoghe cifre per la «sala della barchessa», mentre sono da 400 a 600 gli euro necessari per sposarsi nella limonaia o sulla torre. Infine, bastano appena 300 euro (ma solo fuori orario), per scalzare il sindaco dal suo officio e potervi dire sì alla propria bella.

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