L’export italiano: eccellenze agroalimentari del Lago di Garda all’estero

27/09/2017 in Attualità
Di Redazione

Quan­do par­liamo di eccel­len­ze agroal­i­men­ta­ri ital­iane e del Lago di Gar­da all’estero il mar­chio Made in Italy diven­ta sinon­i­mo di qual­ità e garanzia, capace di trasmet­tere nell’immaginario del con­suma­tore finale l’idea di una tradizione e di un’identità che da un val­ore in più al prodot­to acquis­ta­to.

Tan­to per dare un’idea del peso eco­nom­i­co di questo brand, se diven­tasse mar­chio reg­is­tra­to si col­locherebbe al ter­zo pos­to per vis­i­bil­ità glob­ale dopo Coca Cola e Visa. È curioso ricor­dare le orig­i­ni stesse del Made in Italy, nato non per tute­lare la pro­duzione ital­iana all’estero, ma anzi con un obi­et­ti­vo esat­ta­mente oppos­to. Negli anni ses­san­ta, infat­ti, alcu­ni Pae­si europei tra cui la Ger­ma­nia e la Fran­cia, apponevano il mar­chio Made in Italy per difend­ere i loro prodot­ti rispet­to a quel­li impor­tati, sug­geren­do al con­suma­tore quel­li da evitare.

Da allo­ra abbi­amo trasfor­ma­to questo osta­co­lo in una risor­sa capace di gener­are solo nel 2016 un fat­tura­to rel­a­ti­vo all’export pari a 417 mil­iar­di di euro, di cui il 73% è sta­to prodot­to dalle regioni del nord, Lom­bar­dia e Vene­to in tes­ta. A liv­el­lo glob­ale ci col­lochi­amo in dec­i­ma posizione in una clas­si­fi­ca che vede ai pri­mi tre posti USA, Cina e Ger­ma­nia. Dato però che il peso eco­nom­i­co delle esportazioni di cias­cun Paese va dis­tribuito nelle regioni che lo com­pon­gono, ecco che da questo pun­to di vista l’Italia ris­er­va più di una sor­pre­sa.

Se a liv­el­lo europeo le regioni tedesche del Baden-Wurt­tem­berg, Baviera e Rena­nia set­ten­tri­onale-Vest­falia occu­pano le prime tre posizioni, al quar­to pos­to tro­vi­amo la Lom­bar­dia con 112 mil­iar­di di euro di export generati in un anno insieme alle altre regioni dell’Italia set­ten­tri­onale che non han­no nul­la da invidiare alla Ger­ma­nia del sud per la loro capac­ità di gener­are ric­chez­za.

Nel­lo speci­fi­co del set­tore agroal­i­menta­re l’Italia ha reg­is­tra­to nei pri­mi sei mesi del 2017 una cresci­ta pari al 10,9% superan­do di gran lun­ga il mas­si­mo stori­co reg­is­tra­to nell’anno prece­dente. La mag­gior parte dell’esportazione è ind­i­riz­za­ta ver­so gli altri Pae­si dell’Unione, ma con una fet­ta pari al 10% del totale, gli Sta­ti Uni­ti si stan­no dimostran­do un part­ner impor­tante per l’export delle nos­tre eccel­len­ze agroal­i­men­ta­ri. Nel­la clas­si­fi­ca dei prodot­ti Made in Italy più impor­tati negli Sta­ti Uni­ti tro­vi­amo “ vini e mosti “ con il 35%, “ oli e gras­si “ con il 14% e “ cere­ali, riso e derivati “ con il 12%.

Le eccel­len­ze agroal­i­men­ta­ri del Lago di Gar­da con i val­ori aggiun­ti di qual­ità, tradizione e iden­tità rap­p­re­sen­tano una fet­ta impor­tante di un mer­ca­to glob­ale sem­pre più atten­to all’ecosistema da cui il prodot­to ha avu­to orig­ine. Per eco­sis­tema inten­di­amo tutte quelle com­po­nen­ti, umane e nat­u­rali che han­no con­tribuito alla nasci­ta del sin­go­lo prodot­to. Ecco allo­ra che prodot­ti come il Bar­dolino, il Grana Padano DOP, l’ diven­tano eccel­len­ze riconosciute all’estero e capaci di gener­are ric­chez­za nelle aree geogra­fiche da cui han­no orig­ine.

Allo sta­to dell’arte nel set­tore dell’export ital­iano man­ca però anco­ra una spin­ta deci­si­va ver­so il mer­ca­to online e ver­so tut­ti quegli stru­men­ti e quelle risorse che mette a dis­po­sizione. Si trat­ta di un’evoluzione fon­da­men­tale per garan­tire la soprav­viven­za e lo svilup­po, in par­ti­co­lare delle pic­cole e medie imp­rese che gen­er­a­no prodot­ti di qual­ità, spes­so altissi­ma e di nic­chia, come lo Zaf­fer­a­no di Poz­zolen­go, ma che non riescono a gestire adeguata­mente il set­tore dell’e‑commerce.

L’ottimizzazione del­la logis­ti­ca ad esem­pio è un aspet­to fon­da­men­tale con piattaforme online che offrono servizi di com­para­zione prezzi e spedi­zione. Ad esem­pio come quel­li gesti­ti da Pack­link con il cor­riere Bar­toli­ni che dal Giug­no del 2011 ha cam­bi­a­to nome in BRT. I servizi di com­para­zione e spedi­zione a prezzi scon­tati con­sentono anche alle pic­cole imp­rese agroal­i­men­ta­ri di essere com­pet­i­tive e spedire i pro­pri prodot­ti a prezzi bassi e con tem­pi rapi­di.

La com­mer­cial­iz­zazione dei prodot­ti tro­va nel web uno stru­men­to essen­ziale per garan­tirne vis­i­bil­ità e aumen­tarne i canali di ven­di­ta. Piattaforme come Ital­ian Tra­di­tions pro­muovono le eccel­len­ze ital­iane all’estero offren­do uno spazio in cui val­oriz­zare i prodot­ti di qual­ità. In questo con­testo l’aggregazione diven­ta un con­cet­to chi­ave, per­ché solo dall’unione delle pic­cole e medie realtà impren­di­to­ri­ali di qual­ità sarà pos­si­bile far crescere anco­ra di più le eccel­len­ze agroal­i­men­ta­ri del nos­tro Paese.

La sfi­da dunque pas­sa dal web, un canale nec­es­sario là dove già pos­si­amo con­tare su una qual­ità e una tradizione che cos­ti­tu­is­cono il pun­to di parten­za essen­ziale per un export di qual­ità.

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