giovedì, Aprile 25, 2024
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Un bancario in pensione ha concluso un’opera sul primo mezzo secolo del ’900

Lonato ha le sue «Memorie»: 50 anni racchiusi in 6 volumi

Una vita spesa alla Cariplo, percorrendo con passione la tappe che lo hanno portato fino ai posti di responsabilità. Con la pensione, la passione di sempre, la ricerca mirata alla storia locale, ha avuto finalmente tutto il tempo che richiedeva. Nascono così le «Memorie lonatesi» di Osvaldo Pippa. Seimila pagine raccolte in sei volumi, ordinati per periodi storici per raccontare in modo documentato e cronologico i primi 50 anni del Novecento a Lonato. Nel suo studio, Pippa continua a coltivare il suo hobby. Non è ancora sazio del materiale fin qui raccolto in archivi, biblioteche, solai. Anzi, in questi giorni sta esaminando nuovi documenti ricevuti da alcuni cittadini. «L’idea di scrivere una storia di Lonato l’avevo nel cuore da molti anni – rivela l’autore – ma ha cominciato a concretizzarsi solo nel 1995. Posso dire di conoscere praticamente le case di quasi tutti i lonatesi fino agli anni ’80. Del resto ho sempre amato e amo stare con la gente, fin da quando nell’infanzia abitavo con mio nonno che faceva il trebbiatore, e quindi si passava di cascina in cascina, di azienda in azienda. Da allora mi è rimasto l’amore, la curiosità, la voglia di cercare, di capire, di mettere insieme i puzzle del quotidiano». La narrazione parte dal 1899 (il materiale di quel periodo è riportato nelle «note sparse» allegate al primo volume) per concludersi nel 1951 (un’appendice sugli anni ’50). Le «Memorie lonatesi» presentano in forma integrale tutte le sequenze cronologiche degli avvenimenti, dei documenti «lasciando solo al lettore – continua Pippa – il compito di fare i dovuti collegamenti, di assegnare ai fatti raccontati la giusta valenza storica, il giusto rilievo; agli studiosi di approfondire i percorsi storici; agli anziani di ritrovarsi in quel passato; ai giovani di capire il passato per comprendere il presente». Tra le fonti utilizzate ci sono la biblioteca Queriniana e la Fondazione Micheletti di Brescia, l’archivio comunale di Lonato, corrispondenze con le ambasciate inglese e tedesca, le più importanti biblioteche del Garda, perfino visite e incontri all’estero «pur di avere carte preziose e maggiori dettagli su alcuni episodi». Una pignoleria e una caparbietà degne di uno storico, che non si accontenta di restare alla superficie degli avvenimenti. Nelle «Memorie», dattiloscritte da Pippa con la mitica Olivetti Lettera 32, c’è veramente di tutto: dal 1866, quando Garibaldi fece di Lonato il suo quartier generale, al febbraio 1901, quando il lago di Garda gela e muoiono di freddo i frati dell’Abbazia di Maguzzano; dal 1905, quando inizia la sua attività vicino alla Rassica la fabbrica dei fiammiferi, al 1911 quando compaiono i primi dirigibili nel cielo lonatese; oppure al 1915 quando venne istituito il banco del Lotto. C’è poi tutto il periodo bellico, narrato giorno per giorno, con bombardamenti, rappresaglie, feriti, morti e perfino funerali. La nascita del fascismo, la Decima Mas del principe Borghese, i giorni duri della Liberazione. Un’opera del genere andrebbe pubblicata, ma l’autore non è d’accordo: «Voglio che abbia esclusivamente il carattere della consultazione. Penso che la giusta collocazione – conclude Pippa – sia la Fondazione Ugo da Como o la biblioteca comunale che sarà realizzata quest’anno a palazzo Zambelli. Tutte le memorie potrebbero essere anche motivo di conferenze su argomenti mirati».

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