sabato, Aprile 20, 2024
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La denuncia in un documentato dossier del Parco Colline Moreniche del Garda. A Dusano è in costruzione un residence sulla spiaggia. Contestata anche l’intubazione del torrente Rio Morele

«Lungolago devastato da altro cemento»

«Sulla riviera del Garda continua inarrestabile l’avanzata del cemento. L’ultimo orrore naturalistico e paesaggistico arriva da Dusano di Manerba, un tempo incantevole località». La denuncia, corredata da un ricco dossier fotografico, è del Parco delle Colline Moreniche del Garda, che ha immortalato la costruzione dell’ennesimo residence, vista lago, dotato di garage e sottopassaggio, che, secondo gli ambientalisti sostenuti da Legambiente e Italia Nostra, «Devasterà e cancellerà la vecchia spiaggia pubblica di Dusano, trasformata in un deposito di rottami. La cascata presente nel tratto di collina, unica nel basso lago, diverrà l’esclusivo ornamento di un futuro condominio».Ma non è finita. La realizzazione del residence, la cui pubblicità è già diffusa a mezzo di manifesti, dèpliant e cartelli, prevede l’intubazione del Rio Morele, al fine di mettere in sicurezza gli edifici che stanno nascendo sul costone roccioso. Seguirà l’estirpazione di piante di olivi e vite. Tra l’altro l’area di Dusano anni addietro era già stata sconvolta anni dalla costruzione del porto privato, a fianco di quello demaniale pubblico i cui posti barca sono concessi dal Comune (precedentemente competente era invece l’Ispettorato di Porto).I dirigenti del Parco Colline Moreniche del Garda si chiedono come sia stato possibile rilasciare licenze edilizie che prevedono, per esempio, l’intubazione di un ruscello e l’«accaparramento» di una cascata d’acqua certamente non per fini pubblici. E la spiaggia presistente che fine farà? «Ci è sembrato necessario intitolare “Oltre lo scempio” il dossier che abbiamo realizzato – dice l’ingegnere Guido Franz – perché mostra come il disprezzo per i beni naturali ed ambientali che sono di proprietà di tutti si sommi alla sconsiderata banalità e totale assenza di senso civico di chi irresponsabilmente gestisce il territorio».Un duro monito rivolto, dunque, agli amministratori comunali di Manerba ed agli organi di tutela che, salvo la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Brescia, non sembrano molto sensibili ed attivi nel fermare le colate di cemento che stanno soffocando il lago più bello d’Italia. Maurizio Toscano«Sulla riviera del Garda continua inarrestabile l’avanzata del cemento. L’ultimo orrore naturalistico e paesaggistico arriva da Dusano di Manerba, un tempo incantevole località». La denuncia, corredata da un ricco dossier fotografico, è del Parco delle Colline Moreniche del Garda, che ha immortalato la costruzione dell’ennesimo residence, vista lago, dotato di garage e sottopassaggio, che, secondo gli ambientalisti sostenuti da Legambiente e Italia Nostra, «Devasterà e cancellerà la vecchia spiaggia pubblica di Dusano, trasformata in un deposito di rottami. La cascata presente nel tratto di collina, unica nel basso lago, diverrà l’esclusivo ornamento di un futuro condominio».Ma non è finita. La realizzazione del residence, la cui pubblicità è già diffusa a mezzo di manifesti, dèpliant e cartelli, prevede l’intubazione del Rio Morele, al fine di mettere in sicurezza gli edifici che stanno nascendo sul costone roccioso. Seguirà l’estirpazione di piante di olivi e vite. Tra l’altro l’area di Dusano anni addietro era già stata sconvolta anni dalla costruzione del porto privato, a fianco di quello demaniale pubblico i cui posti barca sono concessi dal Comune (precedentemente competente era invece l’Ispettorato di Porto).I dirigenti del Parco Colline Moreniche del Garda si chiedono come sia stato possibile rilasciare licenze edilizie che prevedono, per esempio, l’intubazione di un ruscello e l’«accaparramento» di una cascata d’acqua certamente non per fini pubblici. E la spiaggia presistente che fine farà? «Ci è sembrato necessario intitolare “Oltre lo scempio” il dossier che abbiamo realizzato – dice l’ingegnere Guido Franz – perché mostra come il disprezzo per i beni naturali ed ambientali che sono di proprietà di tutti si sommi alla sconsiderata banalità e totale assenza di senso civico di chi irresponsabilmente gestisce il territorio».Un duro monito rivolto, dunque, agli amministratori comunali di Manerba ed agli organi di tutela che, salvo la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Brescia, non sembrano molto sensibili ed attivi nel fermare le colate di cemento che stanno soffocando il lago più bello d’Italia.

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