sabato, Aprile 20, 2024
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Diventa un libro la storia del Battisti: 136 anni di cultura. Quasi 6 mila diplomati, tanti studenti illustri

Oggi la presentazione

Oggi, alle ore 17, nella sala Domus di Salò, a fianco del Duomo, sarà presentato il libro dedicato alla storia dell’Istituto tecnico Battisti, aperto 136 anni fa. Interverranno il sindaco Giampiero Cipani, l’assessore alla pubblica istruzione Gualtiero Comini, il dirigente della scuola, Cosimo Calò, il responsabile del Csa (il Provveditorato) Giuseppe Colosio e altre autorità. Il volume, di 344 pagine, stampato in duemila copie dalla Grafica 5 di Arco, è stato realizzato da Piercarlo Belotti, ex sindaco di Gardone Riviera, appassionato ricercatore d’archivio e curatore di numerose pubblicazioni di carattere locale, Claudia Dalboni e Mirelia Scudellari: i tre docenti hanno sgobbato tre anni per reperire il materiale e stilare i testi. Un lavoro accurato e puntiglioso. Il comune ha contribuito nella misura del 40%; imprese, privati ed organismi vari hanno garantito il 60% restante. Era stato il conte Fabio Tracagni, sindaco per un paio di anni, a trasferire nel lontanissimo 1869 le elementari femminili in piazza Napoleone (ora piazza Vittoria, conosciuta per l’imbarcadero dei piroscafi), a nominare una commissione per l’attuazione del liceo classico e, appunto, a sostituire il Ginnasio con una scuola tecnica. La sede: in Santa Giustina, poi diventato collegio civico. Nello stesso periodo il consiglio comunale deliberò contributi per la costruzione della strada fino a Gargnano, per l’istituzione della navigazione a vapore sul lago e per lo studio di una ferrovia che unisse Salò a Rezzato. Per sopperire alle necessità finanziarie vennero applicate imposte sul bestiame, gli esercizi pubblici, le rivendite, le vetture, le licenze. Stefano Bossoni fu il primo direttore dell’istituto che, nel 1920, venne intitolato a Cesare Battisti, il trentino laureatosi in lettere, deputato socialista alla Camera di Vienna, volontario (in guerra) nel 5° reggimento alpini, poi accusato di tradimento e impiccato nel castello del Buonconsiglio. Nel ‘23 Giovanni Gentile riformò la pubblica istruzione, e il 21 luglio dello stesso anno il municipio di Salò deliberò la trasformazione in ragioneria: quattro anni di inferiore, e altrettanti di superiore. Preside: Erculiano Tessadri. I primi diplomati: Angiolina Capretti, Giuseppe Merler, Giulia Mirandi e Olga Pozzo. Nel 1929 il Battisti fu parificato agli istituti regi. Finita la seconda guerra mondiale, dal 1 ottobre ‘47 diventò statale. Nel ‘66 si aggiunse il corso geometri, il primo dislocato in provincia di Brescia fuori dalla città. Per andare incontro ai bisogni della Valle Sabbia, nel ‘68 fu aperta una sezione staccata a Vestone. Nel tempo Carolina Almici, preside dal 1982 al 2004, ha introdotto l’Erica, variante sperimentale per Periti aziendali corrispondenti in lingue estere, poi l’Igea, il Sirio serale (destinato in particolare agli studenti lavoratori), il Turistico e infine l’indirizzo sportivo. A tutt’oggi sono ben 5.653 i diplomati nei vari corsi: 3426 maschi e 2417 femmine. Molti di loro hanno poi rivestito ruoli importanti: imprenditori, liberi professionisti, amministratori locali, ecc. Tra i docenti più illustri: Guido Bustico, letterato di inizio ‘900, Camillo Trivero, divenuto docente universitario e studioso di Giacomo Leopardi degli anni Trenta, e Giuseppe Solitro, lo storico autore de “Il Benaco”, edito nel 1897. Il volume sarà disponibile al prezzo di 20 euro nelle librerie di Salò o presso l’Istituto Battisti. Sei i capitoli fondamentali: «Prendete carta, penna e calamaio» (è analizzato il periodo dal 1869 al 1930), «Libro e moschetto» (dal ’30 al ’40), «Lavorare e produrre di più» (dal ’40 al ’60), «Navigando in internet» (dal ’60 ai nostri giorni), «La parola ai protagonisti» (interviste a un paio di presidi, a due bidelli, a una segretaria storica, ad alcuni studenti affermatisi nello sport, a un contestatore, a una ragazza modello, ecc.), «Annuario» (contiene tra l’altro l’elenco completo dei diplomati dal 1926/27 a oggi). Ricca anche la parte fotografica. Con tanta ricchezza di particolari non è stata analizzata nemmeno la storia di Salò.

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