giovedì, Aprile 18, 2024
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A due poliziotti che salvarono dei turisti finiti contro gli scogli il riconoscimento «Benemerenze del Garda». In finale anche i responsabili di un progetto per la cura delle patologie della vista

Premiati gli «angeli» dei naufraghi

Le Benemerenze 2005 ai due «angeli custodi» del lago di Garda. È il verdetto della qualificata giuria della prima edizione del premio «Benemerenze sul Garda», organizzata a Torri dal consigliere comunale di minoranza Stefano Nicotra. E così, in una sala consiliare traboccante di gente tanto da lasciare in piedi più di una decina di persone, ed annoverando personaggi del mondo politico, amministrativo, giudiziario e religioso provinciale, oltre a moltissimi comuni cittadini, il presidente della giuria, il giornalista Angelo Peretti, il medico e noto poeta dialettale Bepi Sartori, e il prefetto vicario di Verona Elio Faillacci, hanno decretato Marina Tezza e Andrea Dentali quali vincitori del premio istituito come riconoscimento per chi ha fatto del bene e si è prodigato per il prossimo, come ha ricordato Nicotra durante la serata. Sapientemente moderata dalla bella giornalista Maria Critelli, la serata ha riservato al folto pubblico momenti di partecipazione davvero intensa. La conduttrice, dopo avere nominato i cinque personaggi, selezionati da un apposito Comitato costituito nei mesi scorsi, ha lasciato che gli stessi illustrassero di persona le proprie azioni meritorie per le quali erano stati candidati al premio. E così, don Giorgio Benedetti, responsabile per la Curia diocesana di Verona per lo sport, il tempo libero, il turismo e i pellegrinaggi, ha raccontato come, dal 1990, si stia occupando di portare in Terra Santa pellegrini provenienti da tutto il mondo. Don Giorgio, con senso dell’umorismo, ha illustrato come a Gerusalemme sia tangibile oggi l’impegno di Verona e dei veronesi, che portano sostegno concreto alle famiglie di cattolici arabi, spesso vessate da israeliani e palestinesi. «È questo assedio delle altre culture», ha commentato don Giorgio, «fa sì che i cattolici arabi, in pratica, le prendano da tutte e due le fazioni». Di qui l’impegno del religioso per queste famiglie, altrimenti costrette ad emigrare dalla Terra Santa. Inoltre, il sacerdote veronese ha contribuito in maniera determinante a creare la mostra permanente dei presepi e la Porta Santa a Gerusalemme. L’altra coppia di candidati alle Benemerenze 2005 era poi costituita dal presidente del Lions di Villafranca, Massimo Zuccotti assieme all’oculista della clinica Pederzoli di Peschiera, Emiliano Ghinelli. Entrambi stanno realizzando un progetto di vista bionica per pazienti affetti da patologie irreversibili della retina, che portano alla cecità e per le quali finora nessuno ha ancora trovato soluzione. «In collaborazione con l’americano Mit, il Massachusset Institute of Tecnology, i due scienziati italiani stanno realizzando, uno dal punto di vista tecnologico e l’altro dal punto di vista della applicazione medica, un «progetto per un microchip da impiantare nell’occhio umano per ridare la vista a questi pazienti». Infine, i due poliziotti della pattuglia nautica di Peschiera, Marina Tezza e Andrea Dentale, hanno raccontato come, durante una notte estiva del 2003, mentre erano ad una festa a Peschiera, decisero di rientrare in servizio per rispondere ad un Sos di un gommone con a bordo diverse persone, naufragato contro gli scogli al largo di Sirmione. «Nessun altro, a parte noi, poteva intervenire dato che non c’erano i mezzi idonei a raggiungere quel posto pieno di scogli». hanno raccontato. «Sfidando il buio, il lago mosso e senza punti di riferimento precisi per evitare le rocce», ha sottolineato Andrea Dentale, già premiato assieme alla collega anche durante l’annuale festa della polizia a Verona, «siamo riusciti a mettere in salvo cinque persone di cui tre, nell’impatto sugli scogli, avevano anche riportato fratture ossee e traumi vari, oltre a finire in acqua». È per questo senso di responsabilità, assolutamente diverso dal semplice senso del dovere, ha argomentato il presidente della giuria Angelo Peretti, che la giuria, pur tra molte difficoltà nella selezione, ha deciso di premiare questi due personaggi, rispetto a brillanti esempi di sussidiarietà, come quello di don Giorgio Benedetti, e di solidarietà, come quello di Zuccotti e Ghinelli. Da ultimo, ma non in ordine di importanza, l’apprezzato intervento finale a sorpresa, e a grande richiesta del pubblico, di Bepi Sartori, «un’autentica istituzione nel campo della poesia dialettale veronese», come ha ricordato Maria Critelli. Leggendo alcune delle sue poesie in dialetto, tra cui anche la divertente «Dotor, za’ che l’è qua…», Sartori ha divertito e conquistato il pubblico, che lo ha poi lungamente applaudito.

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