sabato, Aprile 27, 2024
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Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Desenzano conquista con 92 punti, la valutazione più alta della Regione tra i colleghi bresciani. Borelli il migliore. Dietro a pari punti Scarcella, Mastromatteo e Foschini. Chiude Tonini

Sanità, ecco le pagelle ai manager

A fare centro questa volta è stato Mauro Borelli, numero uno dell’Azienda ospedaliera di Desenzano, che ha portato a casa una pagella con 92 punti su 100, uno dei punteggi più alti finora conseguiti dai manager che si sono succeduti ai vertice delle diverse strutture regionali lombarde.Alle sue spalle, distanziati di gran lunga, si sono piazzati tutti gli altri direttori di Asl e aziende ospedaliere: Lucio Mastromatteo (Azienda ospedaliera di Brescia, che comprende gli Spedali Civili, Montichiari, Gardone Vt.), Carmelo Scarcella (direttore dell’Asl di Brescia) e Angelo Foschini (direttore dell’Asl di Valcamonica e dell’Azienda ospedaliera) tutti con 77 punti. Infine, un gradino più sotto è stato giudicato Gabriele Tonini (Azienda ospedaliera di Chiari) con 76 punti.I criteri stabiliti dalla giunta regionale per l’esercizio 2006 hanno fissato un massimo di 60 punti attribuibili dalla Direzione generale della Sanità sulla base della verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati e i restanti 40 indicati dal comitato ristretto di assessori sulla base di una valutazione sulla qualità/comportamenti manageriali: quest’ultima valutazione viene chiamata «punteggio politico».Infatti, deve tener conto di alcuni parametri, come la coerenza tra l’azione dell’azienda e la politica sanitaria regionale, la capacità di costruire un’immagine positiva sia della struttura che del servizio sanitario regionale, sviluppando un’efficace comunicazione anche attraverso i mass media. E ancora, la capacità di sviluppare politiche aziendali di riequilibrio economico finanziario e processi riorganizzativi coerenti, migliorando i livelli qualitativi ed assistenziali senza provocare inefficienze.Mauro Borelli ha ottenuto l’en plein anche perché ha raggiunto gli altri obiettivi fissati dalla regione e valutabili dalla direzione generale di via Pola. Fra questi ricordiamo il rispetto dei tempi delle liste d’attesa e delle regole di governo economico-finanziario, quindi le opere di ristrutturazione ed edilizia sanitaria, il progetto della carta sanitaria Siss (Desenzano, ricordiamo, è stato il centro di presentazione e sviluppo della nuova card regionale curato dal Servizio Informatica), infine il rispetto dei tempi e delle modalità di trasmissione dei flussi informativi. Ricordiamo che a Desenzano fa capo un altro presidio ospedaliero Manerbio nella Bassa e Gavardo in Valsabbia.Quest’ultimo nosocomio è stato a lungo al centro di una accesa querelle che un giorno lo vedeva soccombere a favore di un nuovo ospedale e l’altro giorno risorgere, destinatario di corposi investimenti per la ristrutturazione in un’area sanitaria importante. Ora, per Gavardo, si sono aperti importanti lavori di ammodernamento.Borelli parla di «importante traguardo raggiunto grazie soprattutto al gioco di squadra». In effetti, questi risultati non sono appannaggio di un singolo manager ma di uno staff di dirigenti che nell’azienda di Desenzano ha saputo cogliere questo traguardo importante pur con il limite della cronica carenza di organico.Che non è il primo traguardo, perché anche con il predecessore di Borelli, Angelo Foschini (oggi al timone dell’Asl di Valcamonica) gli obiettivi erano stati sempre toccati con invidiabili punteggi. Basta, però, un banale ritardo di trasmissione di un flusso, che il punteggio può subire una variazione. Va poi sottolineato, riguardo a Foschini, che gli obiettivi fissati per un’Asl sono più complessi di quelli di un’azienda ospedaliera e, di conseguenza, appare più difficile e complicato raggiungere punteggi vistosi. Per esempio, il numero degli obiettivi è maggiore e tocca aree che non esistono in un’azienda ospedaliera. È una costante per le aziende sanitarie e per i loro manager.In ogni caso, la sanità bresciana ancora una volta si è ben comportata. Ricevere pagelle con una larga sufficienza e per di più da tutti i suoi general manager è un’ulteriore testimonianza della loro capacità e del buon assetto organizzativo della sanità della nostra provincia.

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