Prima schiusa dei fenicotteri rosa al Parco Natura Viva. Anno da record con oltre 40 deposizioni

11/04/2017 in Attualità
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Di Luigi Del Pozzo

La sua mam­ma si è alza­ta all’improvviso dal­la cova e ha mostra­to all’occhio del­la tele­cam­era l’uovo ormai rot­to, dal quale è spun­ta­ta subito un’inerme tes­ta gri­gia dal bec­co rosa: è nato il pri­mo pul­ci­no del­la colo­nia di feni­cot­teri rosa più popolosa d’Italia. Quest’anno al di Bus­solen­go si è reg­is­tra­to il record di depo­sizioni con più di 40 uova in cova, costan­te­mente curate e smosse da mam­ma e papà feni­cot­tero. Al pri­mo pic­co­lo dovreb­bero seguire a stret­to giro tut­ti gli altri, poiché le cop­pie di ques­ta pri­mav­era han­no lavo­ra­to alle depo­sizioni con un sin­cro­nis­mo da man­uale: sono trascor­si qua­si per tut­ti i 28 giorni nec­es­sari alla schiusa e presto ci saran­no molti bec­chi da sfamare.

“Questo pic­co­lo non si muoverà dal suo grande nido per anco­ra 6 o 7 giorni — spie­ga Camil­lo San­dri, vet­eri­nario diret­tore tec­ni­co del Par­co Natu­ra Viva — finché non si reg­gerà abbas­tan­za sulle zampe per com­in­cia­re a girova­gare nelle vic­i­nanze, sem­pre atten­ta­mente segui­to da mam­ma e papà. Infat­ti, entram­bi i gen­i­tori, che si sono alter­nati nel­la cura delle uova, ora si alter­nano anche nel­la cura del pul­ci­no, seguen­do­lo, guidan­do­lo e nutren­do­lo”.

Alti fino a 40 cen­timetri, i nidi dei feni­cot­teri rosa sono costru­iti dal­la maes­tria del bec­co degli adul­ti con fan­go e ter­ra smossa, resi abbas­tan­za com­pat­ti da difend­ere dall’acqua i suoi abi­tan­ti. In Italia le nid­i­fi­cazioni di questo uccel­lo sono ricom­in­ci­ate a par­tire dal 1993 e oggi si attes­tano due siti sta­bili, in Sardeg­na e alle foci del Po. “Si trat­ta di cir­ca 15mila cop­pie, che tut­tavia devono fare i con­ti con un prob­le­ma di dif­fi­cile ges­tione”, pre­cisa San­dri. “I cani randa­gi predano i nidi indis­tur­bati, sen­za che gli adul­ti pos­sano fare nul­la per pro­teggere i loro pic­coli”. La trasfor­mazione dell’habitat nat­u­rale poi, rischia di incrinare un equi­lib­rio frag­ile, ritrova­to da pochi anni tra i feni­cot­teri rosa e le coste ital­iane.

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