venerdì, Aprile 26, 2024
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Dopo l'invasione di anfibi, Vivaldi ha scritto a Trento per far valere le sue ragioni

«Troppi rospi: cara Provincia mi devi risarcire»

Nei giorni scorsi lo aveva annunciato, ma ieri, Roberto Vivaldi, titolare dell’hotel Passo San Giovanni, ha preso carta e penna e ha scritto in Provincia per segnalare i gravi problemi causati all’attività e all’immagine del suo albergo dall’incredibile invasione di rospi che nei giorni scorsi ha interessato la zona del passo. Una lettera pacata, ma chiara e ferma quella che l’imprenditore turistico a inviato alla Pat, all’ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Foreste demaniali e, per conoscenza, all’assessore provinciale all’ambiente Iva Berasi e al sindaco di Nago-Torbole, Giuseppe Parolari. «Cercate in fretta una soluzione – è il succo della missiva – o vi chiamerò a pagare gli ingenti danni che questo fenomeno mi sta causando».«Da parte vostra – scrive Vivaldi – c’è stata grande disponibilità nella realizzazione delle barriere che impediscono il passaggio degli anfibi. la mia preoccupazione, però, nasce proprio dalla presenza di queste barriere che, pur limitando i danni, rovinano l’estetica del parco dietro l’albergo e limitano gli spazi ai clienti che nei prossimi giorni saranno in Hotel (già potenziali ospiti hanno deciso di non fermarsi, spaventati dall’incredibile presenza di rospi)».Una bella gatta da pelare, insomma, che a detta degli esperti si protrarrà per almeno 10-15 giorni ancora, cioè quando dovrebbe terminare naturalmente la “fuga” degli anfibi dal lago di Loppio. «Quest’anno – prosegue – l’albergatore – sto ristrutturando l’albergo e creando anche nuove strutture esterne (piscina, parco giochi, ecc.). Purtroppo, in questo periodo, tutto ciò non è possibile. Spero – conclude la lettera – che questa situazione vada avanti ancora pochi giorni e che da parte vostra si arrivi ad una soluzione del problema. Se questa situazione dovesse perdurare, invece, mi vedrò mio malgrado costretto a chiedervi un risarcimento in sede legale per i gravi disagi arrecati alla mia attività. Anche perché, nei mesi scorsi, si era assistito alla discesa dei rospi adulti dalla montagna che andavano a deporre le uova nel lago, creando non pochi problemi alla circolazione stradale. Era prevedibile, dunque, che la schiusa delle uova e la migrazione contraria dei rospetti avrebbe creato il caos che in effetti sta creando. Probabilmente, il problema è stato sottovalutato».

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