venerdì, Aprile 26, 2024
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È un evento quasi eccezionale: l’animale è lontano da qualsiasi habitat adatto. Polizia provinciale e cacciatori lo proteggono, ma ora c’è la trebbiatura

Un capriolo nei campi di mais

In Piemonte i caprioli sono al centro di un «abbattimento selettivo» che ne eliminerà migliaia. Nel Bresciano, invece, la medesima specie stupisce per lo spirito e la capacità di sopravvivenza. Come spiegare altrimenti, infatti, la presenza di un bellissimo maschio adulto che sopravvive spostandosi tra i campi di mais e le poche macchie di vegetazione naturale rimaste a Calcinato? A quanto pare l’animale è sceso da qualche area collinare e ha attraversato indenne la tangenziale Sud di Brescia. Cercava un rifugio sicuro: ne ha trovato uno davvero originale. E non certo privo di pericoli. Anche perchè nei prossimi giorni il mais verrà trebbiato. Il piccolo cervide trascorre le sue giornate tra le alte piante di granoturco. Mimetizzato. Pronto a rintanarsi nella vegetazione. Esce solo per pochi istanti: lo stretto necessario per brucare erba e foglie in un boschetto di alberi di noce. È sempre attento e vigile, e alla prima avvisaglia di pericolo sparisce in pochi secondi. La sua presenza nella campagna di Calcinato non è passata insosservata. Al punto di poter parlare di una specie di adozione. Ora l’ungulato è tenuto sotto controllo degli agenti del Nucleo ittico-venatorio della polizia provinciale. E anche i cacciatori della zona sono scesi in campo con una simpatica iniziativa per la difesa dell’animale. Lungo l’intero perimetro della zona in cui ha trovato rifugio, infatti, hanno sistemato cartelli per segnalarne la presenza e per invitare gli automobilisti a tenere una velocità moderata Armando Lancellotti, presidente dei cacciatori di Calcinato, afferma senza mezzi termini che tutti i tesserati della zona sono stati avvertiti anche via sms. Per loro la presenza del capriolo riveste una particolare importanza, e nessuno, assicura, alzerà un fucile contro di lui. Anzi sono proprio gli amanti della doppietta, insieme alle guardie della Provincia, a pattugliare l’intera area per proteggerlo. La mobilitazione è generale, ma la salvezza di questo esemplare «fuori rotta» è una incognita. Tra breve inizierà appunto la stagione venatoria, ma soprattutto il suo rifugio svanirà, e lui resterà allo scoperto. Senza protezione e sicuramente terrorizzato. «Dobbiamo trovare un soluzione al più presto – spiegano gli operatori della polizia provinciale -. Valuteremo se catturarlo e trasferirlo in una zona protetta. Ma non sarà facile».

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