Limone totalizza nel corso di un anno un milione e 100.000 presenze turistiche. Da febbraio a giugno e da ottobre a dicembre i 13.000 letti sono riempiti quasi in esclusiva dalle agenzie; nei mesi centrali, luglio, agosto e settembre, c’è una buona rapperesentanza di clienti liberi. Tutta questa massa di turisti, per vivere, dipende quasi esclusivamente da Riva. Torboli e Bonora, Pesarini, Gentilini, Bomè, Rolando Perderzolli, Segata, Bonora ortofrutta, Martinelli e Brao caffè: tutte ditte che spediscono quotidianamente camionate di alimentari, frutta e verdura, carne, formaggi e latticini agli alberghi che li attendono per trasformarli in pranzi e cene per i rispettivi ospiti. Ma non basta: il comparto dell’edilizia dipende tutt’intero da Riva senza eccezione: a Limone operano alcune imprese, ma anche quelle per i materiali si riforniscono dal Trentino, Chistè ed Edilcinque in primis. Festi per i tendaggi, decine di artigiani di tutti i generi, falegnami, idraulici, frigoriferi, radio e televisione, l’assistenza ai vari tipi di macchinari; tutto il pacchetto delle assicurazioni a copertura di rischi e danni; la fornitura e posa in opera di pc e delle tecnologie connesse con la gestione aziendale. Tutto viene da Riva e tutto scorre sulla Gardesana. Facendo un po’ di conti, le presenze valgono intorno ai 70 miliardi. I 100 miliardi, fra settore del commercio ed alberghi di Tignale e Tremosine, sono presto fatti. Tutto questo fiume di soldi, transita materialmente su quei pochi chilometri esposti al rischio della frane ed ai capricci della Rocchetta e dei suoi calcari marci. Ma pur sempre cento miliardi restano, non un sacchettino di noccioline americane.
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