sabato, Aprile 20, 2024
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In discussione in commissione al Senato la riforma del decreto per la difesa del suolo. hincarini: «Gestione distrettuale per regolare i livelli dell’acqua»

Un’autorità per il Garda

Il lago di Garda nel giro di un anno potrebbe avere un’autorità di bacino indipendente da quella del Po. «Ci sto lavorando», precisa il sindaco di Peschiera e senatore della Lega Nord Umberto Chincarini, relatore della 13esima Commissione del Senato che si occupa di territorio, ambiente e Beni ambientali. «Il ministro all’ambiente, Altero Matteoli», spiega Chincarini, «lunedì scorso ha consegnato alle commissioni di Camera e Senato e alla Conferenza Stato Regioni la proposta del decreto di riforma ambientale che ha redatto su delega del Parlamento. Le Commissioni hanno il compito di dare risposta con i propri pareri entro il 5 gennaio. Matteoli avrà quindi un mese di tempo per accogliere i pareri e firmare il nuovo testo legislativo». Il decreto è fortemente contestato dagli ambientalisti e dall’opposizione, che lo giudicano una mannaia per l’ambiente. Il decreto andrà a disciplinare un’enorme ambito: rifiuti, acqua, aria e difesa del suolo. Per il senatore Chincarini, però, questo testo legislativo può aprire le porte a una svolta per il lago di Garda: «Dal 1989 il Garda dipende dall’autorità di bacino del Po. Se passa il nuovo decreto, le autorità vengono sciolte e sostituite con autorità di bacino distrettuali». Nell’articolo 63 del testo c’è scritto: «le autorità di bacino previste dalla legge 183/1989 sono soppresse dal 30 giugno 2006 e le relative funzioni sono esercitate dalle autorità di bacino distrettuali». «Dopo tanto parlare per anni di autorità del Garda, di Regione del Garda e di bacino interregionale del Garda», sottolinea Chincarini, «adesso ci siamo, abbiamo l’opportunità di inserire nelle osservazioni al decreto la richiesta di istituire l’autorità distrettuale del Garda, con ciò che comporta per la gestione dei livelli delle acque del lago. L’autorità del Garda potrebbe aprire la strada ad un’ azienda unica di gestione del collettore e del depuratore, che adesso è separata in due gestioni diverse: Ags, Azienda gardesana servizi per il veronese e Ag1, Azienda garda uno per il bresciano». L’autorità del Po ha il compito istituzionale di indirizzo e di amministrazione di tutto il bacino, incluso il Garda. «Con l’introduzione dei distretti, gli ambiti territoriali saranno più ristretti», spiega Chincarini, «e poiché a giudizio di tutti, fino ad ora non c’è stata capacità di sintesi sui problemi del lago, io farò di tutto perché venga recepita la proposta del distretto del Garda, dove saranno rappresentati la Coldiretti, i Comuni, il ministero dell’Ambiente, le Regioni, la Navigarda, le aziende di depurazione, l’Enel e tutti i soggetti che hanno interesse alla tutela del lago di Garda». Per il momento l’autorità distrettuale del Garda non è ancora stata messa nero su bianco nel decreto: è l’impegno che si è preso Chincarini, sostenuto anche dal fatto che è relatore della commissione del Senato che ha l’incarico di esprimere le osservazioni al decreto. Inoltre nel testo, all’articolo 91, il lago di Garda e il lago d’Idro sono esplicitamente indicati come aree sensibili e quindi maggiormente soggette a diritti di tutela. Chincarini sottolinea: «Il bacino distrettuale del Garda avrà l’autorità per indirizzare l’Aipo, l’agenzia interregionale per il Po, a una nuova gestione dello sbarramento della diga di Salionze, per una fuoriuscita delle acque condivisa da tutti. Ora che siamo in inverno, escono 15 metri cubi al secondo da Salionze e abbiamo un livello di 62 centimetri sopra lo zero idrometrico. È un livello molto basso, pensiamo dove arriveremo d’estate quando escono oltre 70 metri cubi al secondo». Se il ministro porrà il sigillo anche al bacino distrettuale del Garda, questo diverrà un nuovo ente e avrà autorità anche per chiedere finanziamenti all’Unione europea. Per il momento bisogna attendere l’inizio di gennaio per vedere se il decreto passerà al voto della commissione del Senato, composta da 25 membri, 13 di maggioranza e 12 di opposizione, mentre il mondo ambientalista ha già messo in campo grosse mobilitazioni contro il nuovo testo.

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