venerdì, Aprile 19, 2024
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Lo studioso illustrava i costumi del rettile quando è stato punto ad un dito

Vipera mordel’espertomentre spiega

A sentirlo raccontare c’è da non crederci: lo studioso di vipere e serpenti, mentre spiega come bisogna avvicinarsi a una creatura strisciante del genere Aspis, viene colto in fallo e morso. È successo così a Paolo Cugildi, residente a Dolcè ma caprinese d’adozione, esperto di lunga data di funghi e rettili, presidente del gruppo micologico «Orto d’Europa F.Calzolari» di Rivoli, che opera nel comprensorio della Comunità montana del Baldo, del Garda e della valle dell’Adige. Un morso all’indice della mano sinistra gli è costato un ricovero urgente nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Negrar, dove è rimasto fino a ieri, quando è stato spostato in medicina generale rimanere almeno un paio di giorni in osservazione. Non corre pericolo di vita, scherza e sorride mentre racconta l’accaduto, il braccio sinistro ancora gonfio.Domenica Cugildi si trovava come suo solito a Malga Natura, a Valfredda di Dentro sopra Caprino, meta di chi vuole conoscere da vicino e imparare ad amare flora e fauna della montagna veronese. L’erpetologo stava illustrando il mondo delle vipere a oltre un centinaio di persone salite alla malga in gruppi con il Centro turistico giovanile e si era avvicinato, come tante altre volte, all’esemplare che lui stesso ha portato fin lassù. Lo conosce così bene che lo ha persino «battezzato»: Alice.«La mia è stata un’imprudenza», dichiara subito Cugildi. «Solitamente la prendo per la coda per mostrarla ai visitatori, ma questa volta lei è stata più veloce di me e non mi sono accorto di averla afferrata per la testa». A quel punto Alice deve non aver gradito la confidenza davanti a tante persone e lo ha morso. «Una signora mi aveva appena chiesto cosa bisogna fare in un caso simile, così ho potuto mostrarglielo subito di persona», ironizza l’erpetologo, che si è immediatamente auto soccorso. «Mi sono lavato con acqua e bendato – spiega – cercando di mantenere la calma. Stare tranquilli è molto importante, mentre non si deve incidere, stringere con lacci o succhiare il veleno.”Cugildi dice di non aver perso mai la calma. C’è da credergli, perché gli amici raccontano che domenica ha finito la sua lezione a Malga Natura e solo al termine della visita ha preso l’ automobile ed è sceso all’ospedale di Caprino. Da lì, poi, è passato a Negrar.«Mi sono sentito forte dell’esperienza di anni sul campo, a studiare serpenti e vipere, oltre che di quanto mi hanno insegnato i miei colleghi erpetologi», conclude. E poi ammette: «Mi prendevano in giro perché in tanti anni non mi era mai accaduto nulla di simile. Vorrà dire che ora mi risparmieranno le battute». Poi aggiunge: «Certo, anche se ora una medaglia l’ho presa, di certo non aspiro alla seconda». La Vipera aspis è il più comune viperide italiano. È presente su tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Sardegna. Lunga al massimo 94 centimeri, presenta testa più o meno distinta dal collo, con l’apice del muso leggermente rivolto all’insù, e occhi di dimensione media con la pupilla verticale ellittica. La coda è nettamente distinta dal corpo, caratteristica tipica della vipera e che la differenzia, tra le altre cose, dagli innocui colubridi. È assai importante imparare a distinguere la conformazione tipica della vipera da quella dei più comuni serpenti innocui che si possono incontrare anche una camminata nei boschi e sui prati.La colorazione può variare dal grigio al marrone-rossiccio, e concede la possibilità al rettile di mimetizzarsi con grande efficacia nell’ambiente circostante. Come le altre tre specie di viperidi presenti in Italia Vipera aspis è vivipara; nascono da 5 a 20 piccoli di 15-20 centimetri, che sono autosufficienti e possiedono già ghiandole velenifere. Possono raggiungere anche i vent’anni di vita.La Vipera aspis vive in luoghi freschi e assolati, prediligendo ambienti poveri di vegetazione, prati, pascoli e soprattutto pietraie, dove si ciba di topi, lucertole e piccoli uccelli. Si tratta comunque di un animale territoriale. Goffa, lenta nei movimenti e di indole paciosa, reagisce però fulmineamente se calpestata o molestata.Il suo veleno è molto attivo nei confronti dei piccoli animali, dal momento che contiene sia neurotossine che emotossine, ma raramente è mortale per l’uomo;. In caso di morsicatura è necessario il soccorso immediato perché il veleno è in grado di provocare effetti seri. A rischio sono i soggetti esposti a reazioni allergiche, gli emotivi — mai perdere la calma, se si è punti dalla vipera — gli anziani e i malati di patologie croniche, e soprattutto i bambini.

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