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Tra i firmatari dell’intesa raggiunta al termine d’un anno di incontri anche il rivano Vincenzo Ceschini in rappreseza della Comunità del Garda, interessata a difendere le ragioni dell’economia turistica

Accordo sui prelievi di acqua dal lago Trovato un equilibrio fra le esigenze di Enel, Edison, Consorzi irrigui

L’eccezionale abbondanza d’acqua nel Garda ha consentito agli enti interessati all’utilizzo della risorsa idrica di concludere senza gli affanni d’una possibile emergenza un accordo sui prelievi. L’idrometro di Peschiera segnava ieri 131 centimetri sopra lo zero con un prelievo di 70 metri cubi al secondo. A metà febbraio il lago aveva toccato i 137, pericolosamente vicini a quei 140 che rappresentano, secondo la normativa vigente, il massimo invaso nel periodo primaverile. Nei due ultimi anni, tanto per un confronto, al 26 febbraio il Garda era a quota 68 nel 2007 ed a 73 nel 2008, pur essendo i prelievi molto bassi, sui 15 metri cubi al secondo. Allora era necessario far tesoro dell’acqua in vista della sete estiva delle campagne del mantovano, che nei successivi mesi di agosto aveva imposto una discesa fino ad 8 centimetri, al di sotto del minimo consentito dalle disposizioni: ma le esigenze dell’agricultura vengono prima di tutto il resto, ambiente e turismo. Enel, Edison, agenzia interregionale del Po e consorzi irrigui e di bonifica, ossia tutti i fruitori dell’acqua del Garda, oltre alle centrali elettriche, devono assicurare l’irrigazione di circa centomila ettari, la metà coltivati a mais ed un 20% a prato: colture che richiedono grandi quantità di acqua. In attesa che venga potenziato il sistema della microirrigazione (che ora interessa lo 0,5% del territorio, mentre quasi il 70% è ad aspersione ed il 20% a scorrimento superficiale), i soggetti interessati hanno raggiunto, attraverso un’analisi precisa degli usi e delle disponibilità, un equilibrio capace di soddisfare, nei limiti del possibile, le molteplici e contrapposte esigenze d’una risorsa che è sempre più sfruttata. L’accordo -siglato anche da Vincenzo Ceschini per la comunità del garda- per il 2009 è facile, perchè quest’anno l’eccezionale abbondanza di neve in quota prospetta semmai il pericolo opposto, d’un livello eccessivo. Infatti già a febbraio, quando non è ancora iniziato il disgelo in quota, il lago sfiora i 140 centimetri sopra lo zero, che gli studi degli esperti hanno indicato come livello massimo da raggiungere tra aprile e maggio. Le esigenze della campagna, valutabili sulla base dei prelievi degli ultimi anni in circa 300 milioni di metri cubi, comportano un abbassamento intorno agli 80 centimetri del livello dal momento che ogni centimetro equivale a 3,7 milioni di metri cubi. Se ad agosto il lago dovesse scendere a quota 60, sarebbe comunque nelle condizioni della primavera 2008, prima che cominciasse il grosso dei prelievi.

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