Nei comuni ad alto pregio turistico del Garda resta vivo l’allarme «sciacallaggio immobiliare». La denucia parte da Ida Arici della Cgil: «diversi proprietari di case danneggiate, soprattutto anziani, vengono contattati da agenzie immobiliari che chiedono loro di comprare l’abitazione». La stessa denuncia era stata sollevata dai sindaci di Salò e Gardone Riviera ancora all’indomani del terremoto. Il fenomeno sembra essere rientrato da quando sono stati definiti i parametri dei rimborsi per la ricostruzione (il 60 percento per le prime case, con deroghe per nuclei familiari a basso reddito) «ma sono tanti i residenti, sopratutto anziani, che si chiedono quando arriveranno questi soldi» aggiunge l’Arici. Il rischio effettivo è che possano «cedere» alle allettanti offerte di qualche agenzia immobiliare interessata – vista la zona ad alto pregio turistico – a realizzare congrui profitti. «Abbiamo chiesto un incontro urgente con il commissario governativo Massimo Buscemi – chiude l’Arici – per farci portatori di un malessere generalizzato nella popolazione e per segnalargli i rischi di sciacallaggio». Il rischio «sciacallaggio edilizio» è emerso ieri in coda all’incontro che ha visto sindacati e organizzazioni artigiane firmare l’iniziativa «dona un’ora di lavoro» ed è stato Gherardo Girardi – rappresentante gardesano della Confartigianato – a toccare il problema dello spopolamento di certe zone del Garda e della Vallesabbia: «sono soprattutto i proprietari delle vecchie case da ristrutturare o che sono in affitto che devono essere aiutati». Tanti anziani pensionati, non possono permettersi di accendere un mutuo con un istituto bancario, a meno che non ipotechino la casa: l’appello del segretario della Csil Renato Zaltieri va proprio in questa direzione: «il sistema bancario bresciano dovrebbe avere una sensibiltà particolare nei confronti di queste persone». L’interessamento delle agenzie immobiliari si è concentrata soprattutto su abitazioni dislocate nei comuni a più alto pregio turistico, come Salò e Gardone Riviera, la frazione Morgnaga, ancora nei primi giorni successivi al sisma. Il sindaco di Salò Giampiero Cipani aveva provvedutto ad allertare la popolazione tramite manifesti. «Ci sono stati casi in cui agli anziani è stata offerta la possibiltà di permuta – spiega Cipani -: l’immobiliare proponeva di ricavare tre appartamenti da un grande caseggiato, lasciandone uno ai proprietari. Sono operazioni difficili da valutare e l’ente pubblico può fare ben poco». Ad ogni modo il primo cittadino confida nel «buon senso» dei suoi cittadini. Intanto a Salò cresce il numero di domande per l’indennità autonoma di sistemazione (471 l’altro ieri, 500 oggi) e si stima possano salire a 650 nelle prossime due settimane. Per Alessandro Bazzani, sindaco di Gardone Riviera, il fenomeno del sciacallaggio immobiliare era preoccupante a dicembre «quando nessuno sapeva l’entità dei fondi per la ricostruzione. Dal 17 febbraio il fenomeno del sciacallaggio è rientrato». A Vobarno non si sono verificati episodi di questo tipo – assicura il sindaco Carlo Panzera – e nemmeno a Sabbio Chiese: «non sono zone a forte interesse turistico». Panzera, in veste di presidente dell’Acb, annucia che si sta formando il «coordinamento dei sindaci»; riunirà i sette comuni più colpiti dal sisma i presidenti delle Comunità Montane di Alto Garda e Valle Sabbia e l’assessore alla Protezione Civile Corrado Scolari e provvederà a stilare le priorità nella distribuzione dei fondi di solidarietà raccolti.
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