martedì, Febbraio 18, 2025
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Al Grand Hotel di Sirmione un convegno del Lions Club dedicato al grande artista del ’600. Il matrimonio a Toscolano, le stupende tele nella Parrocchiale

Andrea Celesti, il pittore del lago

Al Grand Hotel Terme di Sirmione è stato celebrato «Andrea Celesti, il pittore del Garda», interessante meeting promosso dai Lions club Sirmione, il cui presidente è Alessandro Cavagnis. Alla presenza di un folto pubblico delle grandi occasioni, la conferenza su Andrea Celesti si è svolta in un clima di grande interesse. Conferenzieri Vincenzo Gheroldi (docente all’Università di Bologna e storico dell’arte della Sovrintendenza ai beni culturali di Brescia, Cremona, Mantova), Isabella Marelli (storica dell’arte e direttrice del Museo di Brera), Gian Carlo Quaglia (architetto, restauratore), Elisabetta Attorese. Dopo l’introduzione del presidente Alessandro Cavagnis, Marelli ha illustrato la vita e le opere del pittore; Quaglia ha condotto i presenti verso il difficilissimo mondo del restauro, cui ha fatto riferimento Gheroldi che ha illustrato con dovizia di particolari le tecniche pittoriche del Celesti. Attorese ha parlato di tecniche di restauro sulle opere del pittore. Andrea Celesti nacque a Venezia nel 1637, morì nel 1712 in un luogo sconosciuto. Noto nella città natale come «celebrato pittore», sin dal 1674, nel 1675 venne inserito nella lista dei migliori artisti viventi a Venezia. Il doge Alvide Contarini, in carica dal 1676, lo nominò «cavaliere». Non si conoscono i motivi che spinsero Andrea Celesti a trasferirsi sul Garda, a Toscolano. La prima notizia che lo ricorda qui è il suo atto di matrimonio celebrato l’8 gennaio 1688 con la veneziana Martina Davagni. Nello stesso anno terminò le grandi tele che ricoprono per intero le pareti del presbiterio della parrocchiale di Toscolano. Il 1690 lo vide impegnato nel Duomo di Desenzano per dipingere il ciclo di S. Maria Maddalena. Nel 1692 Celesti aprì bottega a Brescia, risiedendo nella parrocchia di S. Maria in Calchera. Nel 1711 consegna due importanti pale per la parrocchiale di Verolanuova. Il 4 gennaio 1712 riceve in pagamento «pitture per le cappelle del coro» a Toscolano. E’ l’ultimo documento che parla di Andrea Celesti.

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