Si vedeva già a occhio nudo, ma adesso c’è il «conforto» della matematica: a Desenzano nel fine settimana c’è un traffico insostenibile, con punte di oltre duemila veicoli all’ora sulla ex statale e velocità medie bassissime, più vicine ai trenta che ai quaranta chilometri orari. Le cifre arrivano dai tecnici, gli ingegneri bresciani Busi e Maternini, incaricati dall’Amministrazione comunale di redigere il nuovo piano urbano del traffico: dovranno individuare aree per nuovi parcheggi all’esterno del centro storico, eliminare qualche semaforo, capire se la chiusura del lungolago sia un danno o un beneficio. Per ora, i tecnici si sono presi la briga di contare quanti veicoli passano nelle principali strade di Desenzano, per avere dei dati di riferimento. È il conteggio dei veicoli in transito è risultato impressionante, soprattutto sulla strada statale ma anche nei quartieri residenziali. Basti pensare che in viale Michelangelo, strada costeggiata da villette e condomini, passano ben 999 vetture ogni ora, cioè 10.073 automobili al giorno, contro le 8.312 di tre anni fa. Il traffico nel territorio di Desenzano è quindi in aumento di quasi il 20 per cento. Anche in via Pratomaggiore, nella frazione di Rivoltella, che pure è una via periferica anche se collegata alla tangenziale, il traffico automobilistico è cresciuto nella stessa preoccupante misura: 5.623 auto al giorno (576 ogni ora) contro le 4.789 vetture di tre anni fa. E la frazione di San Martino come sta? Via dei Colli storici è percorsa da 7282 veicoli giornalieri, 612 allora. Sulla vecchia statale 11, per quanto riguarda il traffico una specie di «vena giugulare» per Desenzano, la situazione è ai limiti della sostenibilità. Nei fine settimana lungo via Marconi (il tratto di statale tra la Several Mogul e il semaforo per la stazione) si raggiunge un picco di transito di 2.100 auto in un’ora. E la cosa curiosa è che questa cifra massima si raggiunge proprio all’una di notte fra sabato e domenica. È vero che negli ultimi anni il traffico è sceso del dieci per cento circa sulla vecchia statale, ma c’è la tangenziale nuova, che è sfruttata pochissimo dagli automobilisti. E se una tangenziale è riuscita a intercettare solo il dieci per cento del traffico, vuol dire che la base del problema sta altrove. Il vero «nervo scoperto» è proprio la statale, una direttrice quasi senza alternative, con i suoi cinque o sei semafori e le decine di incroci, traffico a passo d’uomo ovunque. Sul tronco centrale della strada, quello di via Dal Molin, nei giorni del fine settimana passano 20.996 veicoli al giorno, mediamente 1.449 all’ora. Verso Rivoltella, in via Agello, il flusso scende già a 15.324 veicoli al giorno, pari a 1139 automobili all’ora. Ma la parola «flusso» è impropria: qui non fluisce un bel niente. Al sabato e alla domenica su via Marconi la velocità media è di 35 km orari, ed il rallentamento dei veicoli si verifica dalle 11 di mattina fino a sera. Il picco massimo è di 55 chilometri orari alle cinque di mattina (quando non passa quasi nessuno, ma ci sono cinque semafori da superare), con una velocità media di 40 chilometri orari fra le ore 17 e ore 19. Una strada così non è sufficiente, non funziona, oppure soffre il fatto di trovarsi in mezzo ad un reticolo di strade urbane che, a loro volta, non funzionano. Il compito di studiare soluzioni è affidato agli ingegneri Maternini e Busi, incaricati di redigere entro la primavera 2003 il piano del traffico. M a i due tecnici, per ora, non si sbottonano sulle possibili soluzioni. L’altra sera a Palazzo Todeschini, presentando i dati alla cittadinanza, i tecnici hanno parlato solo di numeri e di concetti piuttosto generici, come parcheggio attorno al centro storico e così via, ma senza specificare. Il loro lavoro sarà lungo. Qualcuno ha azzardato una domanda: cosa succederà se, chiudendo il lungolago, altre 600 vetture al giorno si riverseranno sulla statale? Nessuna risposta da parte dei tecnici, che hanno solo accennato vagamente ad una loro contrarietà a «pedonalizzazioni troppo estese». Ma il dibattito, cifre alla mano, continua.
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