sabato, Maggio 4, 2024
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A Cisano una folla da primato dimostrata da 40 mila porzioni di trippe, risotti e piatti con polenta. Alla Sanremo del lago un successo la gara dei pennuti con nuove specie in concorso

Battuto ogni record alla sagra dei osei

Che sagra quella «dei osei» di Cisano del nuovo millennio ha demolito ogni record. Voci bene informate parlano di 40 mila porzioni tra trippe, risotti, quaglie con polenta e quant’altro. Anche la birra è corsa a fiumi. Così il vino e le bibite consumate nel giro di cinque giorni da stimate settantamila persone. Quindi un vero successo sotto ogni aspetto? «Non ho mai visto così tanta gente», ammette Alberto Salvetti presidente dell’Associazione sagra fondata nel 1993. «Una dimostrazione che la manifestazione anche con il mutare dei tempi è riuscita a ricavarsi una precisa collocazione nel panorama delle fiere ornitologiche». Manifestazione che era stata data per spacciata, una decina d’anni addietro: soggetta com’è stata a contestazioni ed esposti da parte degli ecologisti e blitz da parte della magistratura? «Non ci resta che ringraziare quanti nel tempo ci hanno contrastato», dice Salvetti, «perché è anche per merito loro se la sagra dei osei è tornata a nuova vita. Lo dico senza acrimonia, ma nella consapevolezza che certe azioni o esposti privi di fondatezza non hanno fatto altro che convincere, chi di dovere, della validità del nostro operare nel voler trasformare radicalmente la festa di Cisano adeguandoci al mutamento delle normative». Tornando all’edizione appena conclusa quali sono stati i fattori determinanti per il suo pieno successo? L’8 settembre, clou della sagra, arrivato di sabato e le giornate settembrine meravigliose sotto l’aspetto meteorologico. Inoltre», puntualizza il presidente, «dall’aver puntato sulla qualità: sia per quanto riguarda gli spettacoli d’intrattenimento musicale che sulla gastronomia grazie all’appoggio di un bel gruppo di volontari». Sul palco del teatro-tenda infatti per cinque serate si sono alternate orchestre di forte richiamo: da quella di «Titti Bianchi» a «Ciccio De Matteo»; dal complesso di Gianruggero ai big del liscio dell’orchestra spettacolo di Ruggero Scanduzzi e concludere, l’altra sera con I Magnifici. «A questo aggiungiamo pure», interviene Salvetti, «l’ottima cucina con i piatti tipici locali proposti dai ristoranti e dalla nostra associazione». Il salto di qualità l’antica sagra lo ha messo in moto da quando si è allargata, passando dal centro storico della pieve, a occupare tutta la zona di riva Palafitte con parcheggi e spazi per le varie mostre-mercato ed esposizioni. In particolare per lo scambio degli esemplari di indigeni ed esotici in collaborazione con l’Associazione ornitologica scaligera, ma anche per la mostra di bonsai allestita dal Montebaldo bonsai club che hanno caratterizzato le due giornate di sabato e domenica. «Sagra rispettata anche nella tradizione», dice soddisfatto Salvetti, «con la stupenda gara tra le migliori primavere allargata quest’anno anche al fanello, con la speranza di allargare in futuro il numero delle specie in gara. Non c’è MP3 che possa eguagliare il canto di una tordina, di un tordo e di un’allodola».

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