venerdì, Maggio 3, 2024
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Il sindaco di Desenzano, Pienazza, sollecita un incontro con gli organi istituzionali e di categoria. Il divieto riguarderebbe il tratto dall’A4 a Padenghe in luglio e agosto

Blocco dei tir, si può fare di più

Il sindaco di Desenzano Fiorenzo Pienazza annuncia «di aver sollecitato in questi giorni un incontro con gli organi istituzionali e di categoria perché si cominci a parlare di divieto dei tir lungo il tratto compreso tra la Perla e il Massadrino (confine con Padenghe)».Si tratta di un provvedimento che, ha sottolineato Pienazza a Bresciaoggi, «dovrà avere una durata di almeno due mesi, luglio ed agosto prossimi».Secondo i dati forniti dalla Polizia Municipale di Desenzano, nel tratto stradale in questione, tra la Perla ed il Massadrino, sono stati rilevati 80 incidenti negli ultimi sei anni, ai quali però devono aggiungersi quelli accertati nella stessa zona dalla Polizia Stradale.Ma qual è il movimento in entrata ed in uscita dei mezzi pesanti al casello dell’A4 di Desenzano, secondo i dati forniti dalla Società Autostrada Brescia-Padova?Nel giugno 2006 si è registrata una media di 3.400 camion in entrata, dei quali 1.200 erano «mezzi pesanti» (tir, ecc.), e altrettanti sono stati in uscita. In luglio la media è stata di 1.300 mezzi pesanti in entrata e oltre 1.400 in uscita. Questi veicoli pesanti, gli stessi che sono oggetto delle ordinanze di divieto, sono lo spauracchio dei residenti e dei turisti. Basti pensare che il 27 luglio 2005 (fonte: Autostrada Bs-Pd) tra le ore 6 e le 11 sono transitati 180 mezzi in direzione di Salò e 137 in quella opposta. Non sono pochi. Senza contare l’ingente massa di veicoli privati, ovviamente ben più numerosi, che percorrono entrambe le corsie dell’ex statale nel tratto tra la rotonda della Perla e quella di viale Andreis (strada dell’ospedale).In totale la massa di veicoli che gravita su Desenzano è di 16 mila nei giorni feriali ed altrettanti in quelli festivi, di cui il 13% è rappresentato da camion e tir.Il divieto di transito ai tir, che finora ha visto la luce in estate solo a Desenzano, ha lo scopo di disincentivare il passaggio sulla statale cittadina e sulla Gardesana dei mezzi pesanti diretti in Valsabbia che, spesso, dal casello dell’A4 di Brescia est non imboccano subito la nuova 45 bis.Ma il problema del traffico pesante riguarda l’intera Gardesana occidentale. E chi dovrebbe accollarsi l’onere di incentivare economicamente gli autotrasportatori, in caso di un divieto esteso all’intero asse viario?Di possibile stop al transito dei mezzi pesanti sulla Gardesana bresciana se ne parla immancabilmente ogni anno, in particolare nell’imminenza della stagione turistica. Poi arriva il sofferto decreto di off limits ai tir nel tratto compreso tra il casello A4 di Desenzano e Padenghe per un mese e mezzo circa, sollecitato dal comune di Desenzano, e tutto finisce lì.Ma se a guadagnarci, si fa per dire, è la popolazione desenzanese, sia per la diminuita pericolosità dell’ex statale che per il consistente calo dell’inquinamento atmosferico, restano immutate le condizioni di assoluto disagio degli abitanti del litorale attraversato dalla Gardesana occidentale fino alle porte di Salò.Una situazione che invece nella dirimpettaia costa veronese da anni è diametralmente opposta, in meglio ovviamente, per i residenti. Infatti, dal 31 marzo al 31 ottobre, per ben sette mesi, la statale 249 «Gardesana orientale» resterà chiusa anche quest’anno al transito dei mezzi pesanti, con grande sollievo anche per gli operatori turistici, da sempre impegnati, unitamente con i consorzi e con la Comunità del Garda, a difendere strenuamente questa scelta più che opportuna.Restando in tema di viabilità, occorre sottolineare anche la realizzazione della circonvallazione di Mori, località del Garda trentino, quale primo significativo passo per risolvere la viabilità dell’alto lago.Invece sulla dirimpettaia costa bresciana (tra Gargnano e Riva) i problemi vecchi di decenni anziché risolversi si incancreniscono.

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