venerdì, Marzo 29, 2024
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Cannabidiolo: cosa dice la regolamentazione a livello europeo?

Quando si parla di CBD, o cannabidiolo, sono in tanti ad avere ancora il timore che si tratti di un prodotto non legale oppure non autorizzato. Questo perché, molto spesso, si fa ancora confusione tra CBD e THC (il tetraidrocannabinolo). È proprio il THC a dare alla cannabis il suo effetto psicotropo e “sballante” e la fa rientrare nella categoria delle droghe leggere. Il CBD, invece, non ha effetti psicotropi e non dà assuefazione, anzi, ha numerosi effetti benefici sull’organismo. Per saperne di più sui suoi benefici, potete cliccare qui.

Per quanto riguarda quindi il cannabidiolo, la regolamentazione europea è meno rigida rispetto a quella del tetraidrocannabinolo. Il CBD ha un effetto rilassante e antinfiammatorio e migliora la qualità del sonno, rilassa il sistema nervoso centrale e aiuta a rilassare la muscolatura contratta e rigida. Può essere utilizzato per il trattamento della sindrome premestruale e per ridurre i dolori mestruali. Inoltre, può essere usato per il trattamento di problematiche alle vie respiratorie; disturbi all’apparato gastrointestinale; crampi addominali; dolori osteoarticolari o emicrania. Grazie a tutte queste proprietà, a partire dal novembre del 2020, l’Europa ha legalizzato l’uso di CBD sul proprio territorio. Pertanto, la Corte di Giustizia europea ha affermato che gli Stati dell’Unione non possono vietare la commercializzazione e l’uso del CBD. Nonostante la legalizzazione, ci sono alcune normative da rispettare e le vedremo nel prossimo paragrafo.

Il CBD è legale? Le leggi europee e italiane

Secondo la regolamentazione europea del CBD, il principio attivo deve essere estratto soltanto da Cannabis coltivata nel territorio dell’Unione Europea e da piante che non contengono più dello 0,2% totale di THC. In più, il CBD deve essere estratto da tutte le parti che compongono le piante di Cannabis Sativa e non è possibile preferirne una al posto di un’altra. In caso di problemi di salute pubblica, però, gli Stati dell’Unione Europea possono porre autonomamente delle limitazioni alla commercializzazione del CBD. Data la normativa europea, l’Italia non ha potuto che adeguarsi a quanto affermato dalla Corte di Giustizia. Il CBD in Italia è legale, si può commercializzare e si può consumare. Non esiste però una legge specifica in materia, ma si fa totalmente riferimento alle normative europee. In Italia è stata promulgata la legge 242 del 2016, che regola la coltivazione e l’utilizzo di cannabis sativa, ma in questo testo non viene menzionato il CBD. Di conseguenza, nel nostro paese viene considerata legale solamente la cannabis sativa coltivata in Europa e che contiene fino allo 0,2% di THC. Questi i termini esatti della sentenza della sentenza della Corte di Giustizia europea: “Uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.

CBD legale: come si trova e dove acquistarlo

Come abbiamo potuto verificare, l’uso di CBD è legale, sia in Italia che in tutto il territorio europeo. Non bisogna quindi lasciarsi frenare dal timore di star compiendo un’attività illecita e perseguibile. Il CBD può essere trovato in commercio essenzialmente in 4 formati. Il primo è l’olio di CBD, che viene ottenuto diluendo in olio di semi di canapa l’estratto di CBD e si può trovare con diverse concentrazioni di principio attivo (dal 10 al 25%, o nel 2 o 3 % per quanto riguarda l’uso veterinario).

Il secondo sono i cristalli di CBD, che subiscono processi di raffinazione in modo tale da essere la forma più pura del cannabidiolo (al 99%). Esistono anche gli E-liquid a base di CBD, che vengono vaporizzati nelle sigarette elettroniche. Infine, ci sono numerosi cosmetici e prodotti per uso topico che contengono come principio attivo il CBD. È possibile trovare anche prodotti alimentari a base di canapa, come i biscotti, le tavolette di cioccolato e le gallette. Il CBD può fare molto bene anche ai nostri amici a 4 zampe, per il trattamento di: problematiche al pelo e alla pelle, infiammazioni o disturbi dovuti allo stress. Esistono integratori e farmaci veterinari a base di CBD.

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