lunedì, Maggio 6, 2024
HomeAttualitàCartelli bilingue? «Chiamatela Sirmio»
Si è discusso della proposta di Wilde di usare il dialetto nella toponomastica. Il parere dell’ex sindaco. L’idea bocciata dal consiglio comunale, ma Arduino suggerisce l’idioma migliore

Cartelli bilingue? «Chiamatela Sirmio»

«Un cartello in lingua locale bresciana? Se non ci fosse altra soluzione, allora preferirei scrivere sui cartelli stradali “Sirmio”, come la cantò nei suoi carmi il grande poeta Catullo» Si può sintetizzare così la replica di Mario Arduino, consigliere comunale di opposizione, intervenuto martedì sera in consiglio comunale, in risposta alla mozione presentata dal rappresentante leghista Massimo Wilde che chiedeva per l’appunto l’installazione sul territorio comunale di cartelli in doppia lingua (italiano e bresciano). Per Arduino, però, l’altra sera è stata l’ultima volta di un consiglio comunale perché l’ex sindaco e scrittore, oltre che insigne latinista, ha annunciato il suo definitivo ritiro dalla vita politica dopo 24 anni di ininterrotta attività: prima come segretario del Psi, poi di consigliere comunale, infine di sindaco. Dai banchi della maggioranza e da quelli della minoranza sono giunti numerosi sinceri attestati di stima ad «un uomo dall’esemplare correttezza e dirittura morale». Arduino, nel suo breve discorso di commiato, ha invitato a rifletterre sulla «lezione di Benedetta Bianchi Porro per la quale carità è abitare negli altri». Tornando, invece, alla mozione del Carroccio (che è stata bocciata con una sola astensione), Mario Arduino ha rilevato come non si possa parlare di Sirmione unicamentre bresciana o lombarda. Infatti, «il paese si consegnò a Verona nel 1197, quindi a Venezia nel 1405 rimanendo sotto la dominazione della Serenissima per sei secoli, e soltanto nel 1816 passò alla provincia bresciana». L’ex sindaco ha poi ancora ricordato che «Sirmione è partecipe di due culture (lombarda e veneta), che è una località turistica internazionale». «Piuttosto, se proprio dovesse essere installato – ha concluso con una provocazione il poeta e scrittore sirmionese – un cartello in lingua locale, allora riportiamoci sopra Sirmio, come viene ricordato da 2 secoli il nostro paese grazie ai versi di Catullo». Lungo la penisola gardesana, comunque, non vedremo alcun cartello in doppia lingua, perché, come si diceva, il consiglio comunale ha respinto all’unanimità (un solo voto di astensione) la mozione leghista. Infine, il consiglio comunale ha chiuso definitivamente i battenti. Li riaprirà la maggioranza che vincerà le elezioni di giugno.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video