Gli uomini del C8, il comprensorio di caccia dell’Alto Garda comprendente otto comuni da Gardone Riviera a Limone all’entroterra, hanno fatto il punto della situazione, soffermandosi in particolare sull’allarme-cinghiali. Ce ne sono ormai a centinaia nell’alto lago.Il presidente Alessandro Andreatta, di Toscolano Maderno, con il segretario Gaetano Castellini e l’esperto faunistico Alessandro Ferrario hanno spiegato che, nel periodo febbraio-aprile, si sono effettuate 500 uscite, allo scopo di censire il patrimonio esistente.Sono 775 i caprioli individuati, 240 i cervi, 126 i mufloni, 242 i camosci, oltre a lepri, coturnici, fagiani, eccetera.Sulla base di tali dati verranno stabiliti i piani di abbattimento nel periodo della caccia.Il grosso nodo continua a essere rappresentato dai cinghiali. Ne sono stati avvistati ben 277. Il loro numero è cresciuto in maniera esponenziale, creando problemi soprattutto a Magasa, Valvestino, Tignale e Tremosine.GLI AGRICOLTORI devono fare i conti con le devastazioni notturne operate da questi animali, che incidono in modo pesante sull’ambiente e le coltivazioni. Attratto dai bulbi delle innumerevoli pianticelle da fiore che popolano gli alpeggi, il cinghiale, che vive in branchi e si muove con agilità, danneggia gli orti e distrugge i pascoli. Grufola in cerca di radici, di erbe e di frutti caduti dagli alberi, inoltre scava fosse in cui dormire, e si infila in fossi umidi per rotolarsi nel fango.Le zone colpite si trasformano: i prati diventano distese rivoltate e prive di vegetazione, destinate, in seguito, alla crescita di arbusti e di altre essenze colonizzatrici.«Ci siamo fatti carico del problema – hanno spiegato Andreatta e gli altri -, decidendo di intervenire in due modi. Da un lato mettiamo a disposizione le recinzioni elettrificate. Ne abbiamo già collocate a cima Rest, a Camiolo di Valvestino e a Bollone. Nella nostra sede di Gargnano, in località Villavetro, aperta il martedì e il venerdì, abbiamo già ricevuto richieste per altri 7mila metri. Finchè possiamo, le forniamo gratuitamente privilegiando gli agricoltori».L’ABBATTIMENTO dei cinghiali è un altro fronte di impegno. «È possibile farlo al di fuori della zona demaniale (a Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano e parte di Tignale), vale a dire in 11 mila dei 25 mila ettari. L’anno scorso, durante il periodo della caccia, ne abbiamo presi 191, e altri 10 con l’aiuto della Polizia Provinciale in momenti differenti. Anche per il 2008 contiamo di eliminare l’80% dei capi. Appena viene abbattuta, la bestia è analizzata dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia, che, in caso di esame lusinghiero, restituisce la bestia al cacciatore».
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