giovedì, Maggio 2, 2024
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Gli albergatori di Desenzano e Sirmione minacciano di andarsene se non ci saranno risposte in tempi brevi

Consorzio della Riviera:soffia il vento della crisi

Aria di crisi al Consorzio della Riviera del Garda e delle Colline Moreniche? Pare di sì, stando ai commenti di alcuni fra i principali soci aderenti, come gli albergatori di Desenzano e Sirmione o il Consorzio di Tutela del Lugana, che lasciano trapelare segnali affatto rassicuranti sulla loro presenza futura. Tra breve se ne saprà di più perché alcuni degli organi direttivi si riuniranno proprio per decidere o meno la permanenza in seno al consorzio delle loro rispettive associazioni.I motivi sono diversi. Vanno dai «costi elevati di partecipazione» ad un «riscontro insufficiente ed inadeguato di iniziative rispetto alle previsioni della vigilia», dal «mancato arrivo dei promessi contributi regionali» alla «assenza di altri operatori turistici, come i commercianti o i ristoratori che pure beneficiano dell’indotto economico che si realizza con gli interventi del consorzio». Il primo grido d’allarme lo aveva lanciato, intervenendo in consiglio comunale una settimana fa, l’assessore al turismo di Sirmione, Giordano Signori, quando aveva preannunciato le prime avvisaglie di uno scontento tra alcuni soci privati. Nel comitato siedono, infatti, i rappresentanti di cinque Comuni (Lonato, Pozzolengo, Desenzano, Padenghe e Sirmione) e delle principali associazioni di categoria dei paesi rivieraschi, tra cui quelle di Desenzano e Sirmione (che aggrega anche i ristoratori, i campeggiatori e i gestori di villaggi turistici), oltre al consorzio motoscafisti, alla società palazzo Congressi di Sirmione e al consorzio Tutela del Lugana.«I costi che ci riguardano, nell’ordine di oltre 10 mila euro l’anno, sono troppi, fra l’altro sono cresciuti a dismisura negli ultimi tempi – afferma il presidente degli albergatori di Desenzano Saverio Ziliani -. Se lo scopo del consorzio è quello della promozione turistica, bene allora si sollecitino altre associazioni ad aderire perché beneficiano dell’indotto economico, come i commercianti o i ristoratori». Opportuno, secondo Ziliani, sarebbe ridiscutere l’impegno finanziario ed auspicare che facciano il loro ingresso nel consorzio altri soggetti.Sulla stessa lunghezza d’onda il suo collega Giancarlo Dalle Vedove, numero uno degli albergatori e ristoratori di Sirmione: «Siamo sicuramente insoddisfatti e preoccupati di questa escalation di costi, la promozione deve avere una risposta diversa. Sarebbe utile che ci dividessimo i compiti tra i vari consorzi, ci sono troppe associazioni che hanno pressappoco le stesse finalità: comunque, se ne occuperà il prossimo direttivo». Scontento si dice anche Igino Dal Cero, vicepresidente del Consorzio Tutela del Lugana Doc e rappresentante nel Riviera del Garda e Colline Moreniche: «Si è fatto un po’ poco, stiamo aspettando i contributi regionali che non arrivano. Il problema principale è l’enorme esborso di costi, noi avevamo accettato l’adesione per un costo di 6 mila euro, adesso ci troviamo con ben 12 mila euro, cioè il doppio! Noi non ci stiamo, tra pochi giorni verrà presa una decisione ma non credo ci sia da sperare molto nel continuare il nostro sodalizio con il consorzio della riviera del Garda». Dichiarazioni pesanti come macigni che potrebbero preludere anche un allargamento delle defezioni.

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