domenica, Aprile 28, 2024
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Coronata da un grande successo l’esibizione a Pozza della Stella delle voci dell’Ente lirico dirette dal maestro Marco Faelli. Quasi tremila le persone salite in funivia

Coro dell’Arena, applausi sul Baldo

Un successo. Da brividi. Il coro l’Arena di Verona conquista il Baldo e il folto pubblico accorso nel «Giardino d’Europa» per ascoltare arie famose ad alta quota. Uno spettacolo purtroppo mancato per più di una persona rimasta incolonnata alla stazione a valle della funivia che collega il centro lacustre ai 1760 metri di Tratto Spino. Troppa gente, persino per un impianto di risalita in grado di trasportare in vetta seicento persone all’ora. «Un vero peccato», ammette Giuseppe Venturini presidente dell’Azienda funicolare. «Il possibile rimedio, per il prossimo anno, è aprire l’impianto alle sette anzichè le otto di mattina». Sarà, ma nonostante la buona volontà rimarrà sempre difficile far fronte ad un esercito di quasi tremila persone che ieri hanno deciso di lasciare il lago di Garda alle proprie spalle per salire a Pozza della Stella, naturale anfiteatro all’aperto, per ascoltare i cinquanta coristi dell’ente lirico diretti dal maestro Marco Faelli. Già un’ora prima del via dello spettacolo sul prato verde si contavano decine di persone mentre alle loro spalle volontari del consorzio Olivicoltori di Malcesine, capitanati da Flavio Chincarini, erano al lavoro per preparare la “carbonera”, polenta cotta con formaggio del Baldo condita con olio extravergine. Un vera prelibatezza distribuita gratuitamente in quantità industriale al termine del concerto iniziato con una ventina di minuti di ritardo per consentire a più gente di arrivare sul posto, meta anche dei vacanzieri della montagna ignari dello spettacolo. Come, forse, le due ragazze in bikini alla disperata ricerca di un raggio di sole in un pomeriggio non certo all’insegna del cielo sereno. Anche loro, però, come tutti sono rimaste rapite dall’esibizione del coro dell’Arena che ha proposto brani di Verdi, Ponchielli, Donizetti e Puccini. Spontanea, naturale, la richiesta del bis puntualmente arrivata con la riproposizione di «Noi siamo zingarelle» dalla Traviata di Verdi. «Mi sono commosso. Davvero tutto molto bello» ha chiosato al termine Giovanni Rana prima di recarsi ad assaggiare la “carbonera”. Al senatore Aventino Frau questa festa sul Baldo ricorda alcune tradizioni in voga nell’alta Normandia mentre per Fernando Morando, consigliere dell’ente lirico e del consorzio funicolare, l’iniziativa verrà sicuramente riproposta anche l’anno prossimo.

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