domenica, Dicembre 10, 2023
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Dal vento all’elettricità:centrale eolica sul Baldo

Impiantare una cen­trale eoli­ca sul Monte per con­ver­tire la forza del ven­to in ener­gia elet­tri­ca: la deci­sione è sta­ta pre­sa poco tem­po fa dal con­siglio comu­nale di Bren­zone e già a set­tem­bre dovreb­bero iniziare i lavori di posa di una vera e pro­pria torre anemo­met­ri­ca nel­la parte mon­tana del ter­ri­to­rio, nelle vic­i­nanze del rifu­gio Chierego.L’iniziativa è sta­ta del sin­da­co, Gia­co­mo Simonel­li, e del suo asses­sore ai lavori pub­bli­ci, Davide Benedet­ti. È pro­prio quest’ul­ti­mo, carte alla mano, a illus­trare l’in­no­v­a­ti­vo prog­et­to fino­ra non pre­sente in nes­suno dei pae­si riv­ieraschi del­la spon­da veronese.«Come già si stan­no attrez­zan­do a fare i comu­ni di Riv­o­li e di Affi», ha illus­tra­to Benedet­ti, «anche noi vor­rem­mo ricavare dal­l’en­er­gia eoli­ca cor­rente elet­tri­ca da pro­durre a Bren­zone per essere ven­du­ta ai prin­ci­pali gestori. Il tut­to a cos­to zero per l’am­min­is­trazione che, anzi, avrà un notev­ole incas­so ann­uo garan­ti­to oltre al prof­it­to in per­centuale sul­la quan­tità di ener­gia che potremo pro­durre e vendere».L’idea è tan­to sem­plice quan­to riv­o­luzionar­ia, almeno per i pae­si lacus­tri. L’am­min­is­trazione ha stip­u­la­to una con­ven­zione di undi­ci pun­ti con un pro­fes­sion­ista, l’ingeg­n­er Vit­to­rio Ronchi di Creaz­zo, in provin­cia di Vicen­za, per instal­lare una cen­trale eoli­ca. Il sito dovrebbe essere com­pos­to da un min­i­mo di tre fino a un mas­si­mo di cinque tor­ri in local­ità Pra­da, sul cos­tone del Bal­do, nei pres­si del rifu­gio Chierego, a 1900 metri di altitudine.Prima però sarà instal­la­ta una torre anemo­met­ri­ca per mis­urare la forza mas­si­ma del ven­to, quel­la media, la quan­tità di ven­to pre­sente sul Bal­do in ogni mese del­l’an­no e una serie di altri para­metri indis­pens­abili per capire bene se e quan­to sia real­iz­z­abile e con­ve­niente l’idea. «In prat­i­ca», ha pros­e­gui­to Benedet­ti, «ver­rà instal­la­ta, prob­a­bil­mente entro set­tem­bre, ques­ta apparec­chiatu­ra che resterà nel sito per un anno intero. In questo modo potran­no essere reg­is­trati tut­ti i para­metri rel­a­tivi al ven­to e si potrà capire quante tor­ri è oppor­tuno sis­temare oltre che quan­ta ener­gia elet­tri­ca si potrà ricavare».Il tut­to però sub­or­di­na­to alla val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale, la così det­ta Via, da parte del­la Regione.La con­ven­zione prevede che il pro­fes­sion­ista si fac­cia cari­co di chiedere ed ottenere tutte le autor­iz­zazioni nec­es­sarie, oltre che delle spese di impianto, pulizia e ges­tione delle apparec­chia­ture. In cam­bio, l’am­min­is­trazione comu­nale con­ced­erà per trenta anni, even­tual­mente rin­nov­abili, il sito sul Bal­do e la ges­tione inte­grale del­lo stesso.Non è tut­to. Impor­tan­ti sono pure le con­dizioni eco­nomiche del­l’in­tera operazione.«Al Comune», dice Benedet­ti, «entr­eran­no quar­an­tami­la euro l’an­no come quo­ta fis­sa e, oltre a questi sol­di, anche il 2,5 per cen­to di quo­ta vari­abile, rel­a­ti­va cioè all’in­cas­so del­l’en­er­gia elet­tri­ca venduta».Dalle sim­u­lazioni effet­tuate a tavoli­no, una vol­ta cre­a­ta la cen­trale eoli­ca, se l’en­er­gia elet­tri­ca prodot­ta da tre tor­ri dovesse essere di 3 Megawatt, il comune incasserebbe set­tan­ta­mi­la euro con duemi­la ore di fun­zion­a­men­to. Se le ore di fun­zion­a­men­to dovessero essere invece trem­i­la, al Comune andreb­bero ottanta­c­inquemi­la euro. Anco­ra di più, ma in pro­porzione sem­pre alla pro­duzione e alla ven­di­ta, se la cen­trale fos­se di cinque tor­ri. Il range di sim­u­lazione, in questo caso, prevede introiti fra i novan­ta e i cen­to­quindicim­i­la euro, a sec­on­da del numero di ore di pos­si­bile utilizzo.«Siamo sod­dis­fat­ti», ha chiu­so il pri­mo cit­tadi­no, «per ques­ta pos­si­bil­ità che ci si è pre­sen­ta­ta anche per­chè, a cos­to zero, il Comune potrà avere un’im­por­tante entra­ta garan­ti­ta. Ma, soprat­tut­to, potrà iniziare ad avere ener­gia puli­ta, rin­nov­abile ed eco­com­pat­i­bile sul­la nos­tra mon­tagna. Questo non è cer­ta­mente un fat­to sec­on­dario. Prob­a­bil­mente i frut­ti e i ben­efi­ci si vedran­no nei prossi­mi anni, mag­a­ri anche con un’al­tra ammin­is­trazione comu­nale, ma ora è impor­tante par­tire».

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