giovedì, Maggio 2, 2024
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La galleria in costruzione fra Limone e Riva sarà dotata dei più moderni sistemi anti-incendio. Sarà aperta il 22 marzo, poi traffico a singhiozzo fino a luglio

«Epica», il primo tunnel sicuro

Proseguono i lavori per le opere di finitura della galleria «Epica», fra Limone e Riva del Garda. Lungo poco meno di un chilometro, il nuovo tunnel – che è stato inaugurato nel luglio dello scorso anno dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi – corre completamente in territorio trentino e sarà aperto fra circa un mese. La data indicativa dovrebbe essere il 22 o il 23 marzo, una settimana prima di Pasqua, quindi, o poco più. Dovrebbe quindi slittare l’apertura, prevista in un primo tempo una decina di giorni prima. A quell’epoca, però, i lavori non saranno ancora ultimati. Il traffico potrà perciò procedere a senso unico alternato, regolato da un semaforo, come era già avvenuto nel mese di apertura provvisoria, a cavallo delle feste di Capodanno. Al traffico a senso unico alternato potrebbero aggiungersi i divieti di transito nelle ore notturne. Le chiusure, però, dovrebbero essere saltuarie, decise quando si presenterà la necessità e l’impellenza, che verosimilmente sarà dettata da condizioni particolari, di carattere tecnico. Ricordiamo che il contratto tra la Provincia autonoma di Trento, che ha appaltato i lavori, e il consorzio «Gardesana Scarl» (costituito appositamente per realizzare quest’opera dalle imprese Collini e Oberosler), fissa la data di ultimazione al prossimo 22 luglio. L’importo netto dell’opera ammonta a circa 30 miliardi (15,5 milioni di euro), mentre per la costruzione della galleria al grezzo – a tempo di record, da marzo a giugno dello scorso anno – ne erano spesi altri 22. Per l’apertura dovrebbero, in definitiva, essere quasi rispettati i tempi previsti (si parlava, infatti, di una data attorno al 13 marzo) con lo spostamento maturato in seguito a imprevisti e all’adeguamento del progetto. Sulla strada i lavori, intanto, proseguono freneticamente. Per il tunnel serviranno un migliaio di tonnellate di ferro e 20.000 metri cubi di calcestruzzo. All’opera un centinaio di operai che coprono, con il lavoro a turni, tutte le 24 ore della giornata, in un continuo andirivieni di ruspe e camion. Incidenti? Di lieve entità, fino ad oggi: la speranza è che la buona stella continui a brillare. Queste alcune delle cifre riferite al cantiere per l’ultimazione della galleria «Epica», lunga circa 960 metri. Direttore dei lavori è Vincenzo Chiavelli, direttore tecnico Vittorio Ottelli. Lavorano sul progetto di Paolo Nicolussi Paolaz, in esecuzione delle opere di «imperiosa urgenza» su quel tratto della statale 45 bis, tra i chilometri 110,600 e 111,600. Le opere servono a completare la galleria, compresi gli svincoli, l’impianto di ventilazione, l’illuminazione e i lavori necessari a garantire la sicurezza. Un tema, questo, balzato alla ribalta dopo il tragico rogo del monte Bianco. Proprio in materia di sicurezza si prevede, a circa metà della nuova galleria, in corrispondenza del tunnel perpendicolare al traforo (dal quale si può raggiungere il tracciato della vecchia Gardesana), la realizzazione di spazi di fuga e di sicurezza su ciascun lato della strada. Si tratta di fasce (larghe 4 metri per una lunghezza di 60) a fianco della sede stradale, disposte in successione, per cui quando terminerà quella su un lato della strada, inizierà l’altra. Altre due aree di sicurezza verranno approntate ai due ingressi del tunnel. Un altro particolare prevede che se un automezzo dovesse perdere del liquido infiammabile, questo possa defluire in una canaletta dove le fiamme verrebbero soffocate. Verranno installati anche opacimetri, per rilevare gas, polveri, calore, fumi, con i sensi di marcia dei ventilatori che si adatteranno alla direzione del vento. Per finire, ed è una novità assoluta, sotto la sede stradale, a ciascuno dei due ingressi del tunnel, sono già stati installati depositi di acqua per oltre 10.000 metri cubi ciascuno, da utilizzare agevolmente in caso di incendio. La nuova galleria avrà due importanti appendici, una per ciascun lato. A nord è in costruzione uno svincolo, in prossimità dell’imbocco del tunnel, che permetterà agli automezzi di raggiungere sia la vecchia strada del Ponale che un albergo, altrimenti tagliato fuori. Sul lato sud, invece (verso Limone), verrà costruita una galleria artificiale lunga 120 metri, coperta ma completamente aperta sul lato a lago. Una sorta di enorme pensilina, con ancoraggi e consolidamento. Si tratta di un prototipo di galleria paramassi di nuova generazione, il primo realizzato con questi particolari accorgimenti.Frane e smottamenti ormai non si contano più E’ strada ad alto rischioMartoriata da sempre, negli ultimi tempi i continui crolli hanno scandito rintocchi ancora più lugubri per la «Gardesana Occidentale» nel suo tratto a settentrione del lago. Se appare difficile stendere una statistica completa, con i dati relativi alla caduta di massi e frane sull’importante strada di collegamento con il Trentino, è però possibile ricordare almeno i fatti più gravi e più recenti. Sono stati tre, nel breve volgere di una manciata di mesi – tra febbraio 1999 e dicembre 2000 – gli smottamenti che hanno scaraventato nel Garda la sede stradale in punti diversi, ma distanti tra loro meno di una decina di chilometri: è accaduto una volta a Nanzel (appena a sud di Limone) e altre due alle pendici del monte Rocchetta, tra Limone e Riva. Purtroppo, i danni non si sono limitati alle cose: Gino Avancini, pensionato di Arco, è stato travolto e ucciso sul suo piccolo Ape mentre tentava di raggiungere Limone. In quella occasione (era febbraio 1999) una giovane signora si salvò per miracolo, protetta da una galleria. La vita, per lei, ha riservato solo una ulteriore piccola dilazione: è infatti deceduta pochi mesi dopo, per altre cause. Il processo per la morte di Avancini sembra segnare il passo e, a distanza di tre anni dalla disgrazia, il pubblico ministero Fabio Biasi fatica non poco a sbrogliare la matassa. Quando il fatto avvenne, quel tratto di strada statale era gestito dall’Anas mentre pochi mesi dopo passò sotto la competenza della Provincia autonoma di Trento. Fino ad oggi, mentre i familiari attendono giustizia, sono stati emessi otto avvisi di garanzia per tecnici e dirigenti Anas di Roma e di Bolzano. Ma sulla «Gardesana» e in prossimità della stessa è caduto dell’altro. In due successive estati, dalla montagna si sono staccati detriti e ghiaione, andando a sommergere alcune vetture parcheggiate nel piazzale di un hotel limonese: nessuna vittima. Ed è andata bene anche a due muratori di Tremosine che, poche settimane fa, sono usciti terrorizzati da un’esperienza che faticheranno a dimenticare. A Forbisicle (territorio di Tignale) un masso di tre quintali si è staccato dalla montagna, più in alto delle reti di protezione paramassi appena installate, e ha colpito l’auto. Gravi i danni al mezzo, incolumi i viaggiatori. b.f.

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