giovedì, Aprile 18, 2024
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Per i 40 anni della «Regina della Valtenesi»

Festa al santuariodel Carmine

Luglio è il mese della Madonna del Carmine, proclamata 40 anni fa «regina e patrona della Valtenesi». Una decina di giorni fa sono iniziati i pellegrinaggi serali al santuario di S.Felice del Benaco. Gli ultimi fedeli arriveranno stasera da Moniga, Villa di Salò, Prevalle e Pozzolengo; domani da Polpenazze, Sabbio Chiese, S.Giovanni Antida di Brescia, Motteggiana e Sailetto (Mn).Il clou sabato 21, alle ore 21, con la processione solenne dal santuario alla chiesa parrocchiale. In testa la banda Sinus Felix, del maestro Giorgio Giacomini. La statua della Madonna verrà trasportata in spalla. Il giorno successivo, domenica, programmate numerose messe. Quella solenne, alle 10, vedrà la partecipazione della corale della Raffa (maestro Valerio Bertolotti); alle 18 invece il gruppo di Muscoline (Luigi Podavini). Alle ore 21 il corteo in senso inverso, con mons. Andrea Veggio. Lunedì 23 la giornata del ringraziamento, per i benefattori vivi e defunti (alle 21 la celebrazione col parroco Bruno Rossi e la corale diretta da Rinaldo Turra).Il santuario di S.Felice venne eretto nel 1452. Al nome di «Santa Maria delle Grazie» più tardi fu aggiunto quello di «Madonna del Carmine», per la presenza dei Carmelitani scalzi. A livello popolare la chiamavano «Maria delle Cisterne», per il luogo ricco di sorgenti. I tanti ex voto e gli affreschi del 1400 fanno pensare che il motivo della costruzione siano state le guerre di invasione, le lotte tra signorotti, con peste e carestie. Questo spiegherebbe la presenza delle figure di santi invocati contro le malattie infettive: Sebastiano, Rocco, Antonio abate, Biagio ecc. Accanto alla chiesa, il convento. I Gonzaga di Mantova (il principe Ludovico II e il figlio Francesco, cardinale a soli 17 anni) furono i maggiori sostenitori.Nel settembre del 1970 il cardinal Antonio Samoré benedì la prima pietra della «Casa di accoglienza il Carmine». Il vecchio convento venne demolito, non senza polemiche, e costruito un nuovo chiostro, con affreschi di Oscar di Prata.

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