venerdì, Aprile 26, 2024
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Festa popolare a carattere internazionale

“Festa dei popoli”

È stata un tripudio di colori, musiche e sapori la Festa dei Popoli organizzata a Colà di Lazise, in Piazza Don Vantini dal Gruppo Missionario Parrocchiale. L’evento è iniziato già nel primo pomeriggio con il torneo di calcio, che ha visto arrivare in finale la squadra del Marocco contro quella del Paraguay, aggiudicatasi poi il titolo. Le danze però si sono aperte ufficialmente con l’esibizione del coro parrocchiale di Colà e con la sfilata delle bandiere dei Paesi del mondo presenti a Colà e a Lazise: quasi una cinquantina in tutto, di cui dodici rappresentati anche da stand sia gastronomici che d’artigianato tipico.  Fino a poco tempo fa, le presenze straniere numericamente maggiori nel Comune erano quelle provenienti dal Brasile, ma da alcuni anni a questa parte molti brasiliani sono tornati in patria. Il Brasile infatti ad oggi è divenuto uno dei Paesi emergenti, con più possibilità di lavoro per i giovani e di un buon tenore di vita grazie al minor costo dei beni.  “Verona, Lazise sono anch’io” è stato lo slogan sotto cui si è svolta la manifestazione, quest’anno molto partecipata già dalle prime ore di apertura degli stand e aiutata dal bel tempo. Il cartellone con lo slogan, presentato inizialmente in bianco e  nero, è stato colorato dai ragazzi presenti alla festa all’interno della “tenda della pace”.  All’evento hanno preso parte il sindaco di Lazise, Renzo Franceschini con i parroci di Lazise e Colà, Don Achille Bocci e Don Tullio Sembenini. Presenti anche Don Giuseppe Mirandola, presidente del Centro Pastorale Immigrati di Verona con Don Giuseppe Pizzoli, direttore del Centro Missionario Diocesano. Si è con loro trattato di temi importanti e quantomai attuali, come l’accettazione dell’immigrato non più come uno straniero da cui difendersi, ma come risorsa per il nostro Paese, quando la sua condotta si svolge nell’onestà. Inoltre si è parlato del tema dell’assegnazione della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia o presenti praticamente dalla nascita. “La loro identità e il loro modo di percepire la realtà e se stessi sono di fatto italiani, perciò è un controsenso non dare loro la cittadinanza” ha affermato Roberto Pachera, presidente del Gruppo Missionario di Colà.  La festa ha continuato poi in allegria, con musiche, canti e danze dal mondo e vissuta davvero come una preziosa occasione di arricchimento collettivo e di armonia tra le varie culture, in un momento storico in cui il futuro è quello del cosmopolitismo. Tutto il ricavato della manifestazione sarà devoluto alla missione in Namahaca, Mozambico.  

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