La Fiera di Lonato ha chiuso con un successo di visitatori. Ma una polemica rischia di avvelenarne il buon esito. I protagonisti della «querelle via fax» sono il direttore, Nicola Cherubini, e un espositore, il Consorzio Vela di Carlo Scalvini. L’accusa è di aver distribuito, durante i giorni della rassegna, gadget e volantini «inneggianti ad un partito o ad un movimento politico».Anche se nella lettera del direttore non viene citato il partito in questione, è facile pensare alla Lega Nord, visto che il colore incriminato è il verde. Sull’argomento la lista civica «Per Lonato» di Giovanni Contiero ha preannunciato un’ interpellanza in Consiglio.Ma andiamo con ordine. Il primo a scrivere in data 26 gennaio è il direttore, che nel ricordare la «collocazione privilegiata» ottenuta dal Consorzio in piazza Matteotti, chiede chiarimenti sulla raccolta di sponsorizzazioni grazie al logo della Fiera, senza che il Comune o il Comitato Fiera avessero rilasciato autorizzazione. Poi i gadget distribuiti «inneggianti» una forza politica, ricordando che l’attività di «proselitismo politico sia le forme di pubblicità partitica sono stati sempre banditi dalla Fiera».La risposta è giunta anch’essa via fax. «Collocazione privilegiata? Diciamo rattoppo alle carenze organizzative – replica Carlo Scalvini, responsabile dell’azienda di servizi Consorzio Vela -. Senza interpellarci, hanno deciso di spostare la nostra location dalla piazza centrale ad un luogo non meglio precisato, ove non sussistevano nemmeno le caratteristiche di spazio dove poter collocare le nostre strutture. Una metratura già dichiarata e pagata molti giorni prima. Alla fine il compromesso, siamo stati costretti a mendicare una cosa per la quale avevamo regolarmente pagato».L’accusa di aver distribuito gadget filo politici? «È ridicolo – continua Scalvini – Si trattava solo di laccetti portacellulare con il marchio del Consorzio Vela, in bianco su campo verde. Il colore verde, è risaputo, distingue il nostro Consorzio da sempre…».E I VOLANTINI? «Contenevano, oltre alla descrizione delle nostre attività, le sponsorizzazioni di clienti di vecchia data. Il volantino non era inneggiante a nessuna fazione politica… Nessuno del settore commerciale del Consorzio Vela si è recato da commercianti o imprenditori chiedendo sponsorizzazioni, usando il nome del Comune di Lonato».L’ultima precisazione riguarda la divisa con una sciarpa verde per gli uomini e un foulard per le donne. «Non credo che i gusti personali in fatto di colori debbano essere oggetto di scontri o accuse. In ogni caso, l’astio con cui ci vengono mosse le accuse ci induce a chiudere ogni possibile futuro rapporto con la Fiera. Dove sono i campioni dimostrativi dei gadget e dei volantini inneggianti al partito politico X, del quale non si ha nemmeno il coraggio di fare il nome?».
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Querelle tra direttore e un espositore