venerdì, Aprile 19, 2024
HomeCulturaStoriaGardesana & frane. Un fenomeno che si ripete da secoli
Quando Gargnano venne spazzata via

Gardesana & frane. Un fenomeno che si ripete da secoli

Le frane che hanno martoriato in questi ultimi tempi la Gardesana occidentale riportano alla memoria episodi eclatanti come la distruzione della vecchia Gargnano che dista solo pochi chilometri da Limone, la località della sponda bresciana che è stretta nella morsa di due frane, una a nord che ha interrotto il collegamento viario con Riva e l’altra che ha sotterrato la strada litoranea verso Gargnano. Il paesaggio della costa nord occidentale del Garda infatti è cambiato nel corso dei secoli non solo per opera dell’uomo ma anche per eventi naturali. Diversi secoli fa ad esempio il centro abitato di Gargnano si trovava circa due chilometri più a nord dell’attuale, in prossimità di Villa Feltrinelli, la splendida dimora che sta per essere trasformata in un esclusivo hotel a cinque stelle e che ha ospitato Benito Mussolini durante la Repubblica di Salò. Poi però una gigantesca frana cancellò l’antico villaggio e quindi si costruirono le case in un luogo più sicuro al riparo dai capricci della montagna che aveva seminato lutti e distruzione vomitando massi enormi (alcuni sono tuttora visibili) e detriti in gran quantità. Le rocce a strapiombo sul lago che formano la sponda occidentale dell’Alto Garda sono antichissime e per questo poco stabili e «sensibili» ai fenomeni atmosferici. Ne sanno qualcosa i tecnici e gli amministratori pubblici che furono coinvolti nei primissimi anni ’70 nella tentata riapertura della vecchia «via dei dossi». Questa arteria panoramica che avrebbe dovuto collegare località San Giacomo di Gargnano alla Gardesana, innestandosi subito dopo la prima galleria in territorio bresciano, fu chiusa e per sempre, pochi giorni dopo la sua inaugurazione che avvenne in pompa magna, come si conviene per le grandi (e talvolta inutili) opere pubbliche. Il motivo? Dalla montagna dopo ogni acquazzone «piovono» massi e detriti e non c’è stato verso di limitare il fenomeno e pertanto transitare su quella strada è troppo pericoloso; non sono bastate per ripararla robustissime intelaiature di metallo e nemmeno coprirne alcuni tratti con tettoie in cemento armato. Anche la Gardesana tra Gargnano e Limone (ma purtroppo non solo lì) è spesso interessata dai «capricci» della montagna. «Le frane cadute in queste settimane », spiega Renzo Campani, responsabile del tratto Limone/Gargnano della strada statale,« sono numerose e, in alcuni casi, anche considerevoli: una era costituita da circa 30mila metri cubi di detriti. Per fortuna, però, questi smottamenti hanno sempre interessato tratti di strada protetti da gallerie e così, il materiale è finito nel Garda senza provocare danni. Per molti anni magari non accade nulla e poi, all’improvviso invece la montagna ricomincia a perdere i pezzi e travolge tutto quello che trova nella discesa verso il lago». Intanto, nel corso dei lavori di bonifica che precedono quelli di costruzione del nuovo tunnel tra Limone e Riva, nella zona del Ponale è stato fatto saltare con cariche di esplosivo un macigno di grandi proporzioni che minacciava di cadere proprio sulla carreggiata della Gardesana.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video