venerdì, Giugno 9, 2023
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Giacomo Danesi, Mutatis Mutandis (Cambiate le mutande!)

Mutatis Mutan­dis ovvero cam­bi­ate le mutande!

Il lati­no mac­cheron­i­co colpisce anco­ra e a lan­cia­re il dar­do ques­ta vol­ta è Gia­co­mo Dane­si, il col­le­ga illus­tre, ricer­ca­tore curioso e instan­ca­bile, appas­sion­a­to di araldica e di set­tori così esclu­sivi che solo un pig­no­lo come lui può pen­sare abbor­d­abili nel quo­tid­i­ano.

È dif­fi­cile par­lare di Gia­co­mo, Gia­comi­no per gli ami­ci. Ebbene Gia­comi­no ha inven­ta­to una filosofia di vita: la gia­co­minità. L’ha inven­ta­ta, l’ha sper­i­men­ta­ta con suc­ces­so, dan­do uno scos­sone a quel­la Bres­cia son­nac­chiosa e con­formista, sin­da­cal­ista, col­ta e un pò “pal­losa” degli anni’70,’80,’90 di fine e inizio mil­lenio… Cre­do che la “gia­co­minità” non finirà mai. Quan­do pen­so a lui sog­no i per­son­ag­gi geniali di Calvi­no come Mar­co­v­al­do, il Barone ram­pante e il Vis­con­te dimez­za­to, il Cav­a­liere inesistente, tut­ti in avvic­i­na­men­to alla Fortez­za Bas­tiani ma anco­ra dis­per­si nel deser­to dei Tar­tari di Buz­za­ti alla “ricer­ca di sten­dar­di di cit­tà non anco­ra inven­tate”.

Ecco come si descrive nel­la terza di cop­er­ti­na il “nos­tro”: “gior­nal­ista, autore di lib­ri e pub­bli­cazioni di varie uman­ità. Tra i suoi inter­es­si cul­tur­ali spic­ca la pas­sione per lo stu­dio del­la Sto­ria del­la Chiesa. È autore di stu­di sul­l’Araldica Eccle­si­as­ti­ca e Civi­ca. La ricer­ca araldica del­lo stem­ma di Pao­lo VI è sta­ta con­seg­na­ta l’8 otto­bre 2008 al San­to Padre Benedet­to XVI durante l’u­dien­za gen­erale in piaz­za San Pietro. Nel 2009 è pre­vista la ricer­ca araldica sul­lo stem­ma del­l’at­tuale Pon­tefice. Appas­sion­a­to viag­gia­tore, è sta­to fonda­tore con il col­le­ga Emanuele Ron­cal­li del free press “La Gazzetta del Viag­gia­tore”, del quale è sta­to diret­tore respon­s­abile. Sen­za figli, sposato vive nel bres­ciano e in giro per il mon­do”.

Gia­co­mo Dane­si è un genio. E non lo è soltan­to per­ché è mio ami­co frater­no e anche se non ci vedi­amo per decen­ni rin­con­tran­do­ci ci dici­amo sem­plice­mente ciao. È un genio per­ché è un inesauri­bile vul­cano di inven­zioni, per­ché non si stan­ca mai di ricom­in­cia­re da qual­si­asi pun­to deci­da. È un genio per l’en­fasi e l’en­tu­si­as­mo fan­ci­ulle­sco con il quale rac­con­ta delle sue “scop­erte” durante le con­vivi­ali con i tristi col­leghi che, sen­za di lui, rischi­ano spes­so di naufra­gare in una depres­sa atte­sa del piat­to suc­ces­si­vo.

Gia­co­mo il viag­gia­tore, si con­trad­dis­tingue per il bor­sone di svariati chili di lib­ri, che trasci­na, qua­si incor­po­ra­to, da una parte all’al­tra del mon­do. Lo ricor­do, oltre una venti­na di anni fa, entram­bi inviati sul lago Bal­a­ton, appe­na pri­ma che cadesse il muro di Berli­no, dove si cel­e­bra­va il con il nos­tro Bena­co. Mai, pri­ma di allo­ra, ave­vo vis­to trasportare una bor­sa sen­za rotelle di quelle dimen­sioni e di quel peso speci­fi­co!

Ma tor­ni­amo al diver­ten­tis­si­mo “Mutatis Mutan­dis”. Aforis­mi e sen­ten­ze latine lib­era­mente scelte e com­men­tate dal­l’au­tore – dice il sot­toti­to­lo. Nel­l’­opera si annun­cia anche una let­tera aper­ta al min­istro del­l’Istruzione Maria Stel­la Gelmi­ni, che Dane­si pre­ga di adop­er­ar­si affinchè ven­ga rein­trodot­to il lati­no nelle scuole e soprat­tut­to ven­ga inseg­na­to in maniera più diver­tente, un inter­ven­to auto­grafo di Giulio Andreot­ti (aut­en­ti­co, si speci­fi­ca) e la pre­fazione di Mario Capan­na, ques­ta fasul­la.

Qualche giorno fa Gia­co­mo mi dice­va che la frase più get­to­na­ta è “A morte Per­pet­ua” (dal­la morte eter­na), soli­ta­mente tradot­ta in sen­so let­terale e cioè “a morte la Per­pet­ua”. Da buon baffesco (esti­ma­tore del licen­zioso poeta set­te­cen­tesco Gior­gio Baf­fo), Gia­co­mo invece preferisce di gran lun­ga “Et cam­pos ubi Troia fuit” (Ecco i campi dove si trova­va Troia), soli­ta­mente tradot­to come “Ecco il cam­po dove fui troia”. E nat­u­ral­mente Mutatis Mutan­dis (cam­biare ciò che bisogna cam­biare) in lati­no mac­cheron­i­co “cam­bi­ate le mutande!”.

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