Luisa Zaniboni, bresciana d’adozione per aver sposato il concittadino ing. Angelo Faroni, conosciuta da noi per la grande passione per la montagna, ha voluto ricordare in forma solenne il padre Andrea, appartenente ad una famiglia «storica» di Riva; un personaggio che per vari motivi meriterebbe ben più di queste sommarie righe di cronaca. Classe 1893, disertore dell’esercito austriaco, nel gennaio 1915 riparò fortunosamente in Italia; sotto falso nome si arruolò negli alpini, da soldato semplice combatté sull’Adamello, poi, da ufficiale, in Val Sugana, sul Cauriol, sul Grappa. Nel 1942, capitano, fu in Russia, sul Don; raggiunse il grado di colonnello. Nel 1957, su un terreno di proprietà in splendida posizione, nel Comune di Tenno, con una delle prime «lottizzazioni» (un’impresa di sapore pionieristico, all’epoca) diede vita al villaggio «Piazze», dove, esempio unico quanto meno nell’intero Basso Sarca, italiani e tedeschi, locali e villeggianti, da quasi cinquant’anni vivono insieme in perfetta armonia. Lo si è toccato con mano domenica 18 giugno, quando, alla presenza delle autorità locali, la figlia Luisa, con brevi parole commosse, subito tradotte anche in tedesco, nel contorno festoso degli alpini, al suono della loro ottima banda, ha inaugurato il monumento che lo ricorda. La stele è dei famosi «Graniti Pedretti» di Carisolo in Val Rendena, l’effigie, in bronzo dello scultore Fra Silvio Boles. Poi, presso la bellissima villa, sorta da un’antica torre di guardia, tra gli ulivi e le vigne, con lo stupendo panorama sul lago, un ricco buffet ha subito creato tra i numerosi invitati, forse proprio perché quanto mai eterogenei, un clima di cordialità spontanea festosa ed elettrizzante. Vittorio Martinelli
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Inaugurato il monumento ad Andrea Zaniboni che passò dagli austriaci agli alpini